Una collezione di oltre trecento manufatti esposta ad Angera nella cornice della Rocca Borromeo, uno dei luoghi più ammalianti e suggestivi del Lago Maggiore
Raro esempio in Italia di castello medievale perfettamente conservato, la Rocca Borromeo si erge su una collina alle spalle di Angera, sulla sponda lombarda del Verbano meridionale; dalla cima della sua Torre Castellana si gode di una vista mozzafiato a 360 gradi sul lago e sull'entroterra che lo circonda.
Se non bastasse questo stupendo panorama ad allettare il visitatore e a spingerlo ad avventurarsi sull'impervia stradina che si snoda nel bosco per raggiungerla, la Rocca offre ad appassionati e curiosi altre attrattive.
La più nota è senza dubbio il Museo della Bambola e del Giocattolo, il più importante del genere in Europa, con l'esposizione di oltre 1.500 pezzi che testimoniano l'evoluzione del gioco infantile, ma anche del costume sociale che lo accompagna, dal XVIII secolo ai giorni nostri.
Meno conosciuta ma non meno interessante è la ricostruzione negli ambienti esterni di un orto-giardino medievale così come esso viene desunto dai manoscritti dei naturalisti dell'epoca.
Infine, da un paio d'anni a questa parte, c'è un motivo in più per visitare le sale della Rocca: la raccolta di maioliche e porcellane provenienti dalla donazione della nobildonna francese Madame Gisèle Brault-Peschè. Si tratta di una collezione di oltre trecento esemplari di provenienza europea, prevalentemente francese, ma anche persiana e cinese.
Tra gli elementi di maggior pregio, tutti esposti nella Sala della Mitologia, possiamo annotare un raro Delft Dorè olandese con le caratteristiche decorazioni in blu, rosso ed oro d'ispirazione orientale, alcuni piatti spagnoli di scuola moresca a smalti irridescenti, le ceramiche di Nevers del XVIII secolo dipinte con scene bucoliche o galanti, i piatti di Moustiers, cittadina delle Alpi francesi, con curiosi soggetti caricaturali o patriottici ed alcuni pezzi della Compagnia delle Indie.
Nell'esposizione dei manufatti i curatori della mostra hanno scelto di rispettare l'ambientazione originaria che essi avevano nella casa di Madame Brault-Peschè a Tours, dove rivestivano le pareti del salotto come una sorta di tappezzeria tridimensionale, ciò però, unito all'effetto di riflesso prodotto dal vetro della teca protettiva, penalizza la visibilità dei pezzi situati più in alto.
Nel complesso comunque, sia per la rarità e la buona conservazione degli esemplari che per la suggestiva collocazione logistica, la raccolta di maioliche di Angera merita sicuramente una visita, che va programmata tenendo conto che la Rocca Borromeo rimane aperta al pubblico solo durante la bella stagione, che per il 2011 va dal 26 marzo al 23 ottobre.
APPROFONDIMENTI
© Rossana Radaelli-21.08.11