Cos'altro ci manca per modellare?

Completiamo la lista "ragionata" di ciò che è davvero indispensabile per intraprendere la modellazione della porcellana

Nel precedente articolo abbiamo preso in considerazione gli utensili di taglio...e con ciò abbiamo già esaurito almeno la metà dell'argomento! Quel che ancora ci resta da procurare è infatti poca cosa e, come al solito, faremo in modo di cercare fra le mura domestiche delle alternative ai costosi attrezzi da professionisti venduti nei negozi specializzati.

Rullo spianapasta
Se invece che con il suo nome tecnico lo chiameremo mattarello non saranno più necessarie le presentazioni! Sono certa che ne avrete sicuramente uno abbandonato da qualche parte (se non voi, le vostre mamme!) pronto ad essere riciclato:

Mattarello per spianare la pasta

Se poi preferite lavorare sugli oggetti piccoli vi sarà sicuramente utile il rullo spianapizza, un cilindro di legno con impugnatura che si utilizza di solito per assottigliare la pasta della pizza:

Rullo spianapizza

Utensili di incisione
Di mirette per incidere e decorare la pasta di porcellana ve ne sono di tutti i tipi e di tutte le misure, le più pregiate sono in legno e metallo, le più economiche in plastica:

Mirette da ceramista

Anche in questo caso però è possibile trovare delle valide alternative frugando nei cassetti di casa: la rotella sagomata per tagliare la pasta a zig-zag, una forchetta, gli stuzzicadenti...oppure i cappucci delle penne Bic o i tappi dei pennarelli....o ancora un vecchio pettine, delle forcine, un tappo di profumo...le potenzialità di tanti oggetti comuni sono infinite, basta saperle vedere! ;-)

© Rossana Radaelli-25.11.06

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Painting Animals and Birds on China

L'ultima fatica editoriale di Celia Shute ha come protagonista il regno animale, con particolare interesse per quello degli animali selvatici

Anche se non mancano le riproduzioni di teneri gattini sono ben altri i felini che spuntano dalle pagine di questo libro! Tigri, leopardi, leoni sono immortalati nella loro aggressiva bellezza accanto ad altri rappresentanti del mondo animale "non domestico": quelli imponenti come orsi, giraffe, zebre, elefanti e bufali ma anche quelli di taglie più piccole come volpi, martore, porcospini ed altri abitanti dei boschi.

Naturalmente ci sono anche cani e cavalli, bestie molto amate dalla tradizione britannica, ma occupano un posto tutto sommato limitato rispetto a quello usualmente garantito loro in altre pubblicazioni tematiche, come se Celia avesse voluto discostarsi dagli stereotipi per dare libero sfogo all'immaginazione.

Più convenzionale l'ampia sezione dedicata agli uccelli, gli animali che statisticamente ricorrono con maggior frequenza nella decorazione su porcellana; anche in questo caso, comunque, la scelta dei soggetti è differenziata: anatre, passeri, pappagalli, aquile ed altri rapaci, fagiani e persino un bel galletto.

Molto interessanti anche i modelli di "texture" per riprodurre su porcellana il piumaggio o il manto maculato di alcune fiere fino a farlo diventare una decorazione a sè stante, capace di impreziosire originali oggetti regalo.

Il libro di Celia Shute, che può essere richiesto via email direttamente sul sito dell'autrice, costa 17,95 sterline (circa 20 euro) oltre le spese postali.

APPROFONDIMENTI

Book review

© Rossana Radaelli-03.11.05

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Prìncipi ed alchimisti tra storia e leggenda

La nascita della prima manifattura di porcellane europea, nel 1709 a Meissen, si deve agli esperimenti sconclusionati di un alchimista prussiano...

Sul finire del XVII° secolo era convinzione radicata che l'oro si potesse ricavare dai metalli comuni trattandoli con opportuni ingredienti e non v'era principe europeo che non avesse presso la sua corte un alchimista, figura a mezza via tra un chimico ed un mago, incaricato di trovare la formula misteriosa che avrebbe reso ancor più ricco e potente il suo Signore.

Gli specialisti ritenuti più qualificati erano contesi tra i vari sovrani, che non si facevano scrupolo di costringere con la forza i più riottosi a collaborare.
E' ciò che capitò anche al giovane e promettente alchimista Johann Friedrich Böttger: lasciata la natia Prussia per sfuggire alle grinfie del suo re, Federico I, cadde in balia dell'Elettore di Sassonia, Augusto il Forte, che lo segregò nel suo castello di Meissen affinchè si dedicasse -in esclusiva per lui!- alla fabbricazione dell'oro...

Naturalmente Böttger non riuscì a compiere quell'impossibile impresa e Augusto, deluso dalla manifesta inettitudine del suo alchimista, lo "prestò" al conte Ehrenfried Von Tschirnhausen, un nobiluomo appassionato di scienze naturali, che da qualche anno conduceva ricerche sulla composizione degli impasti ceramici, nell'intento di riuscire a riprodurre la pregiatissima porcellana cinese.

Avete già capito come andò a finire? In una fredda mattina del gennaio 1708 il primo pezzo di porcellana europea, battezzata porcellana jaspice, vide la luce: era di colorito rossastro e di aspetto ancor grezzo ma il seme ormai era stato gettato, la storia della gloriosa porcellana di Meissen era iniziata!

E Böttger? Nonostante la fama e gli onori che gli vennero dall'inattesa scoperta, il suo fisico ed il suo spirito erano stati logorati dalla prigionia: morì alcolizzato nel 1719, a 37 anni.


© Rossana Radaelli-17.09.05

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Panni, stracci e similari

Questi umili gregari di ogni tipo di pittura sono spesso sottovalutati dai più...diamogli invece l'importanza che si meritano!

Essi infatti, che sono strumenti indispensabili nelle mani di qualsiasi pittore, trovano un utilizzo ancor più ampio nel campo della decorazione su porcellana dove intervengono non solo nelle operazioni di pulizia e nella manutenzione di pennelli ed attrezzi ma anche nella preparazione degli oggetti da dipingere e persino nell'attuazione di alcune tecniche particolari. Vediamo allora di conoscere tipologia e caratteristiche di questi insostituibili compagni di lavoro.

Gli stracci di stoffa
Strofinacci da cucina I migliori sono quelli di cotone o di tela leggera, meglio se orlati per evitare che lascino cadere pelucchi sul nostro lavoro. E' un'ottima occasione di riciclo per i vecchi strofinacci da cucina, ormai scoloriti dall'uso, oppure per i fazzoletti che dormono inutilzzati nei nostri cassetti o ancora per i tovaglioli scompagnati sopravvissuti alla loro primitiva tovaglia...... Possiamo riservare l'uso degli stracci di stoffa alle operazioni più delicate di asciugatura dei pennelli o di pulizia degli oggetti da dipingere.

I panni-carta
Rotolo carta da cucina Sono comunemente conosciuti come rotoli Scottex anche se in realtà ne trovate in commercio di varie marche e prezzi: direi che l'acquisto dei più costosi, che generalmente sono anche i più morbidi e resistenti, conviene solo se s'intende usarli in alternativa agli stracci di stoffa nella pulizia dei pennelli, altrimenti va benissimo la carta igienica.

La carta igienica
Rotolo di carta igienica Non penso proprio che abbia bisogno di presentazioni! E' utilissima in tutte le operazioni di pulizia più grossolane dell'attrezzatura, del piano di lavoro, degli oggetti da decorare......è economica, facilmente reperibile e io la trovo molto più pratica, anche per il maneggevole formato, dei più pregiati rotoli di carta da cucina.

Le bobine di carta
Bobina di carta Nate per uso industriale, sono comparse da qualche anno anche nei supermercati: assomigliano a dei rotoli giganti di carta igienica e si usano srotolando la carta dal centro, dopo aver sfilato l'anima in cartoncino. Come qualità stanno a mezza via tra Scottex e carta igienica e, se non creano problemi per il maggiore ingombro, potrebbero rappresentare una soluzione economicamente vantaggiosa in caso di consumi elevati.

© Rossana Radaelli-21.04.06

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Il campionario figurato

Un'idea per risolvere elegantemente il problema della resa cromatica post-cottura...

Uno degli ostacoli maggiori che si trova ad affrontare chi passa da forme di pittura tradizionale, come la pittura su carta o su tela, alla decorazione ceramica è l'impossibilità di verificare subito quale sarà la resa cromatica finale delle tinte impiegate.

I colori da terzo fuoco, per la loro natura intrinseca, si svelano completamente solo dopo la cottura, quando avviene la reazione chimica di fusione con la cristallina del pezzo decorato. Ecco perchè, per non avere brutte sorprese, sarebbe opportuno conoscere a priori come si presenterà un determinato colore dopo la cottura.

Chi dipinge da molto tempo ha probabilmente imparato, magari a spese di qualche decoro mal riuscito, a prevedere la resa cromatica dei colori che usa di solito, ma ai neofiti viene sempre suggerito di farsi un campionario di tinte post-cottura da tenere a portata di mano e da consultare al bisogno.

Generalmente si ricorre alla consueta piastrella bianca o ad un piatto col bordo liscio dove allineare regolarmente le pennellate delle varie tinte. Girando per la Rete ho però trovato un'idea migliore: si tratta di un pezzo d'antiquariato, il vero campionario di una fabbrica di colori da terzo fuoco, dove, anzichè semplici pennellate di colore, sono state dipinte delle roselline che consentono non solo di valutare la semplice resa cromatica della tinta ma anche quella della gamma di chiaroscuri consentita da ciascun colore:

Piatto campionario

Se avete appena iniziato a decorare la porcellana e le roselline vi sembrano troppo impegnative, potrete sostituirle con delle foglioline sfumate oppure con dei fiori più semplici, ad esempio le margherite, delle quali dipingerete ogni petalo con dosi crescenti (o decrescenti) di colore.

Il piatto realizzato in questo modo può inoltre essere sfruttato, nella sua parte centrale, per l'impasto dei colori, al posto della tavolozza-piastrella che si usa di solito...il risultato, all'atto pratico, non cambia ma l'impatto visivo è di ben altro effetto! ;-)

© Rossana Radaelli-28.03.07

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Ceramica o porcellana?

Quale di questi materiali si presta meglio alla decorazione? E' una domanda che ho sentito fare spesso e alla quale non è facile dare una risposta definitiva....

Delle differenze chimico-fisiche tra ceramica e porcellana ho già parlato in un altro articolo, qui preferirei affrontare il problema dal punto di vista pratico di chi si appresta a dipingere l'oggetto: sono semplici considerazioni orientative, valutate le quali, spetterà comunque a voi decidere quale materiale si presta meglio a ciò che avete in mente di fare...

LO STILE
La ceramica ha colore bianco latte, spessore elevato, aspetto poroso e si presta meglio ai decori rustici o alle stoviglie per la tavola di tutti i giorni. La porcellana è di un candore azzurrino, è sottile e quasi translucida, ha superficie liscia ed uniforme: è più adatta ai decori raffinati di soprammobili o dei servizi da tavola per le grandi occasioni.

LA STESURA DEL COLORE
Sulla ceramica, a causa della porosità di superfice, il colore aderisce meglio ma asciuga rapidamente impedendo un'eventuale correzione degli errori. Per contro sulla porcellana il colore "scivola" e attecchisce meno bene però, purchè attuato tempestivamente, il ritocco è possibile.

IL COSTO
Indubbiamente la ceramica è meno costosa della porcellana ma è anche meno resistente: il decoro va completato in un solo passaggio perchè il pezzo può essere sottoposto ad una sola cottura. La porcella è più costosa ma sopporta le cotture multiple quindi è una scelta obbligata per le tecniche square shaders e scandinava.

© Rossana Radaelli-08.11.05

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Medium e solventi: l'elenco completo

Eh sì, sono tanti, ma non preoccupatevi perchè non dovrete usarli tutti: una volta individuata la tecnica che vi si addice vi basteranno un paio di queste boccettine!


Quando si affronta un nuovo hobby, per non rischiare di commettere errori, è bene disporre di tutti i materiali di base indispensabili...però i medium e i solventi che si usano nella pittura su porcellana sono talmente tanti che sarebbe dispendioso acquistarli tutti insieme!
Ecco perchè sarà saggio decidere prima di tutto quale tecnica si voglia affrontare e, di conseguenza, procurarsi solo i medium strettamente necessari.
Eccovi comunque l'elenco completo:


Essenza di trementina - Liquido ambrato dal caratteristico odore, ottenuto dalla distillazione di resine vegetali e usato soprattutto come solvente, per la pulizia di pennelli e attrezzi, ma anche per diluire il colore nelle tecniche tradizionali.

Essenza grassa - L'essenza di trementina lasciata all'aria tende a concentrarsi in una sostanza oleosa, l'essenza grassa, che è impiegata come medium per impastare il colore in polvere nella tecnica di pittura tradizionale.

Essenza di lavanda - Liquido profumato di origine vegetale che, aggiunto al colore impastato con essenza grassa, ne rallenta l'essicazione facilitandone la stesura. Trova l'impiego ideale nelle tecniche di tamponato.

Olio di copaiva - Estratto da una pianta medicinale è usato in alternativa al binomio "essenza grassa+lavanda" nelle tecniche tradizionali perchè è un medium che asciuga molto lentamente.

Olio molle - Anch'esso di origine vegetale è il protagonista assoluto delle tecniche impressionista e square shaders, dove viene utilizzato tanto come medium che come solvente. Il colore impastato con olio molle non asciuga mai -se non con la cottura!- permettendo il ritocco del decoro anche a distanza di molto tempo.

Olio di garofano - E' una "sciccheria" (visto il costo!) che taluni decoratori si permettono come alternativa all'essenza di lavanda: è un estratto vegetale che rallenta l'essicazione del colore.

Olio di anice - Chiamato anche olio da delineo identificandone così l'impiego principale che si attua nelle tecniche di decoro a pennino, perchè permette di diluire il colore fino a fargli assumere la consistenza di un inchiostro.

Medium all'acqua - Si tratta, come chiarisce il nome, di un prodotto idrosolubile che potrebbe sostituire i medium tradizionali con il vantaggio di richiedere solo acqua come diluente. In realtà non è molto diffuso ed è utilizzato quasi esclusivamente nei casi d'intolleranza soggettiva agli altri medium .

Diluente per oro - Come specifica il suo nome è un solvete utilizzato per fluidificare l'oro liquido senza alterarlo e per pulire i pennelli dopo la doratura.

Diluente per lustri - Come l'oro anche i lustri rischiano di rovinarsi se mescolati con altre sostanze, quindi volendo allungarli dobbiamo usare un composto specifico.

Alcool - In realtà non è nè un medium nè un solvente ma l'ho aggiunto all'elenco perchè è il pulitore universale di tutti i decoratori: serve a sgrassare le superfici ceramiche prima della pittura, a pulire gli attrezzi e il piano di lavoro, a togliere le macchie di colore dalle mani.....insomma non può mancare nel vostro corredo d'artisti!


© Rossana Radaelli-06.08.05

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Catherine Klein: il successo in cartolina

Non è stata una pittrice di porcellane ma i suoi dipinti di fiori ed uccellini sono utilizzati ancor oggi come modelli in molti laboratori di decorazione

Catherine Klein nacque in Prussia, l'attuale Germania, il 4 novembre del 1861. Frequentò la Scuola d'Arte di Berlino, specializzandosi nella tecnica dell'acquerello e interpretandola con lo stile naturalistico tipico dell'epoca: i suoi soggetti preferiti saranno infatti i fiori, soprattutto rose, ai quali si aggiungeranno in seguito anche gli uccelli ed i frutti.

Le opere migliori di Catherine restano quelle realizzate nel decennio che va dal 1890 a fine secolo e che furono utilizzate per stampare diverse serie di quelle cartoline d'auguri molto in voga in età vittoriana.

Probabilmente il segreto del suo successo è tutto qui....la sua produzione in fondo è perfettamente in linea con quella di molti altri artisti a lei contemporanei e ciò che ha fatto la differenza sono state proprio la grande quantità di stampe dei suoi dipinti che, circolando sotto forma di postcards e calendari, l'hanno fatta conoscere ed apprezzare presso un pubblico molto più vasto.

Forse è per questo che non si trovano in rete molte notizie su Catherine Klein come persona ma, in compenso, vi sono parecchi siti che espongono le immagini dei suoi acquerelli o vendono riproduzioni delle sue famose cartoline... Chissà che non sia capitato anche a voi di copiare, senza saperlo, una delle sue opere: date un'occhiata ai link qui sotto per scoprire se è davvero così!

APPROFONDIMENTI

Riproduzioni vintage

Le famose cartoline

© Rossana Radaelli-01.06.06

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Carte per ricalco

Sono la carta da lucido e la carta copiativa, che appartengono alla categoria degli strumenti di scrittura e disegno

La carta da lucido è una carta semitrasparente venduta, in fogli singoli, confezionata in album o, più raramente in rotoli, nelle cartolerie, nei colorifici e nei reparti di cancelleria dei supermercati.
Essendo piuttosto robusta, sopporta ripetuti passaggi con la penna da ricalco senza rovinarsi: può quindi essere riutilizzata più volte e ciò, unitamente alla facilità con la quale permette di posizionare visivamente il decoro sul pezzo da dipingere, la rende il mezzo ideale per la copia ed il riporto del disegno.
Nei negozi più forniti potete trovarne anche una versione millimetrata, che è utile soprattutto quando si devono riprodurre motivi geometrici:


Carta da lucido


La carta copiativa per ceramica è molto simile nell'aspetto e nell'uso alla comune carta carbone, dalla quale si differenzia per la composizione chimica del pigmento del quale è costituita, che deve essere idoneo ad aderire sulla superficie della porcellana e al tempo stesso non laciare tracce dopo la cottura del pezzo.
E' generalmente commercializzata in fogli singoli o in rotoli, generalmente in colore rosso, ma non è facile trovare negozi dove la vedono: in questo caso ci sono d'aiuto i cataloghi d'acquisto online, solitamente molto ben riforniti.


Carta da ricalco


© Rossana Radaelli-16.04.06

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Dalla Scandinavia con...fulgore

Proprio nei paesi del Nord Europa, dove per buona parte dell'anno la luce scarseggia, è nata la tecnica decorativa più ricca d'effetti brillanti e vivaci. Che sia un fenomeno di compensazione?

La tecnica scandinava occupa un posto a parte nel panorama della decorazione su porcellana, sia per il suo stile tutto particolare che ha ben poco a che fare con la pittura tradizionale, sia per l'impiego di materiali alternativi che finiscono con l'essere i veri protagonisti del lavoro.

Soggetti astratti o stilizzati abbozzati con i lustri, ghirigori in oro lucido, rilievi tridimensionali guarniti con perline o fritte di vetro, superfici scabrose per l'abrasione della cristallina o per la sovrapposizione di sabbia e fondente: queste sono le caratteristiche che trasformano un comune oggetto di porcellana in un'opera di moderno design!

Solitamente la lavorazione richiede almeno due cotture:
-La prima cottura a temperatura più alta (800-900°) è necessaria per saldare il rilievo e i materiali che esso ingloba oppure per ottenere gli effetti di scavo.
-La seconda cottura, a temperatura inferiore (intorno ai 700°) serve invece a fissare l'oro, i colori e i lustri metallici.

Considerato l'abbondante impiego che viene fatto dell'oro ed il prezzo relativamente elevato dei lustri e delle murrine di vetro, è evidente che la tecnica scandinava è una lavorazione piuttosto costosa, fattore che, associato alla opulenza sfarzosa del manufatto, ne condiziona l'utilizzo tipico alla realizzazione di oggetti preziosi come monili, soprammobili e vasi di rappresentanza.

APPROFONDIMENTI

Gioielli scandinavi in terra canadese

Precisione svizzera, un modello da copiare

© Rossana Radaelli-24.09.05

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L'effetto tulle - Prima parte

Un risultato insolito ottenuto riutilizzando scampoli di tulle e i materiali propri della tecnica scandinava

Non si tratta di una tecnica pittorica ma di un procedimento che ha lo scopo di modificare la superficie della porcellana, normalmente liscia e lucida, in modo da farle assumere l'aspetto di una tela a trama più o meno grossolana, sulla quale poi si potrà dipingere con lo stile abituale.

Materiali necessari -Polvere di bianco rilievo alto -Copaiva, essenza di lavanda, essenza di trementina -Spugna per tamponatura a grana fine, piastrella, spatola -Ritagli di tulle, elastici

Prepariamo l'oggetto Questa metodica si applica a tutti quegli oggetti che è possibile racchiudere strettamente nel tulle: piastrine per bigiotteria, coperchi di cofanetti, piastre da muro...tenendo presente che rendendosi necessaria una doppia cottura del pezzo, sarebbe meglio escludere gli articoli in ceramica.

Scelto l'oggetto, ad esempio il coperchio bombato di una scatolina, lo dovremo rivestire con il tulle, che manterremo ben aderente alla superficie da trattare per mezzo di una legatura: l'ideale è tendere il velo sulla superficie esterna del coperchio e fermarlo saldamente sul lato interno con un elastico.

Per i ritagli di tulle la scelta è libera, anzi, se l'oggetto è piccolo questo è un modo per riutilizzare i dischi in tulle che ci regalano con le bomboniere! Se vi piace sperimentare cose nuove, potrete anche usare la retina delle arance o dell'aglio...insomma non ci sono limiti alla fantasia!

Prepariamo l'impasto -Preleviamo la polvere di bianco rilievo, in quantità adeguata alla superficie da trattare, e depositiamola sulla piastrella; è bene ricordare che in questa tecnica è meglio abbondare con le dosi perchè, se l'impasto dovesse esaurirsi a metà lavoro, dovremmo rifare tutto da capo! -Mescoliamo la polvere con la copaiva, spatolando bene, fino ad ottenere un impasto liscio e con la consistenza di un dentifricio. -Aggiungiamo sempre spatolando, qualche goccia di essenza di lavanda (che ha la funzione di rallentare l'asciugatura) e tanta essenza di trementina quanto basta ad ottenere un composto piuttosto liquido.

Nel prossimo articolo vedremo come applicare l'impasto alla porcellana, al fine di ottenere l'effetto tramato...

© Rossana Radaelli-24.06.07

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L'effetto tulle - Seconda parte

Conclusa la tappa preliminare di preparazione, passiamo alla vera e propria fase "produttiva"...

Nel precedente articolo abbiamo visto come preparare l'impasto e come rivestire il supporto da decorare. Per evitare sprechi di tempo e di materiale si possono predisporre per la lavorazione più oggetti contemporaneamente, anche 3 o 4 per volta, avendo l'accortezza di applicare l'impasto in ordine di dimensione decrescente, dall'oggetto più grande a quello più piccolo, in modo che, via via che si esaurisce il composto, sia più facile rendersi conto se sarà ancora sufficiente per il completamento degli oggetti rimanenti.

Vediamo ora come applicare l'effetto tramato alla superficie della porcellana: 1 - Dopo aver immerso la spugnetta nell'impasto, usiamola per tamponare la zona dell'oggetto rivestita dal tulle, cercando di essere rapidi e delicati in quest'operazione, per evitare accumuli di sostanza e ottenere una copertura uniforme e di spessore sottile. 2 - Lasciamo asciugare l'impasto e, dopo aver tagliato la legatura, molto delicatamente togliamo il tulle che riveste l'oggetto. Il tempo richiesto dall'asciugatura può variare in relazione all'umidità ambientale, solitamente sono sufficienti da 2 a 4 ore, tenendo presente che è meglio rimuovere il tulle quando l'impasto è asciutto ma non del tutto secco, per evitare lo sfaldamento accidentale dello strato di bianco rilievo. 3 - Eliminato il velo di tulle (o l'altro materiale impiegato per ottenere l'effetto trama) bisogna lasciar asciugare ancora, e questa volta molto bene, la superficie trattata, dopodichè si può cuocere a 750°.

Nell'immagine qui sotto potete vedere due esempi dell'effetto tramato sui coperchi di scatoline in porcellana: il primo, quello a sinistra, è stato ottenuto con il tulle da bomboniera mentre il secondo, il coperchio sulla destra, è il risultato dell'applicazione di una retina da frutta (sì proprio la reticella rossa in materiale plastificato che viene usata per confezionare le arance!):

Esempi dell'effetto tulle su porcellana

Ora l'oggetto è pronto per essere decorato con la tecnica pittorica preferita!

© Rossana Radaelli-22.07.07

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La piastrella-tavolozza

Una semplicissima piastrella in ceramica smaltata rappresenta la "tavolozza" dei pittori su porcellana

Le sue caratteristiche essenziali le possiamo riassumere così: -deve essere bianca, o tuttalpiù di color avorio, per non alterare la percezione visiva del colore che si sta impastando -deve avere superficie lucida, integra e non porosa, per evitare l'assorbimento del colore o dei diluenti; -deve essere rigorosamente liscia e priva di dislivelli per consentire la perfetta amalgama della polvere con il medium ed evitare ristagni.

Anche se si tratta di un oggetto molto comune, potreste avere delle difficoltà a reperirla in esemplare singolo, al di fuori dei laboratori dei ceramisti; infatti i negozi che vendono piastrelle ed anche i centri di "fai-da-te" solitamente le commercializzano in pacchi da numerosi pezzi!

Piastrelle in ceramica

Una soluzione potrebbe essere quella di condividere l'acquisto con qualcuno che pratica il vostro stesso hobby oppure, considerando che queste piastrelle sono abbastanza economiche, potreste decidere di comperare l'intera confezione ed usarle poi per altri scopi che non siano il semplice impasto del colore: le piastrelle rappresentano infatti un ottimo supporto sul quale fare esercizio o provare le tonalità di colore, inoltre sono adatte anche per la realizzazione di quadretti o di vassoi......insomma le possibilità d'impiego non vi mancheranno!

In alternativa anche una semplice lastra di vetro può far le veci della piastrella-tavolozza, purchè abbiate l'accortezza di appoggiarla su un supporto adatto: un vassoio o un coperchio di scatola con sfondo bianco, al quale la terrete ancorata con del nastro bi-adesivo.

© Rossana Radaelli-14.04.06

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Protagonista il colore

Per portare l'allegria nell'arredo domestico a volte basta scegliere gli accessori giusti...

...come ad esempio gli oggetti venduti in questo sito, nei quali il decoro è ridotto all'essenziale e l'impatto visivo, ove non sia sotenuto dalla particolarità di forma, è affidato soprattutto ai contrasti di colore. Se l'idea vi piace e volete copiarla avete due possibilità: il decoro a cotture multiple o quello con il delineo idrosolubile, entrambi presentano vantaggi e svantaggi e la scelta alla fine dipenderà dalle preferenze soggettive.

Se l'oggetto è in porcellana e se il costo non vi preoccupa, potrete optare per la decorazione a cotture multiple che è sicuramente la più facile da eseguire: dopo aver abbozzato il disegno con la matita vetrografica e aver mascherato le aree da salvaguardare con il delacco, potrete procedere alla colorazione per mezzo della tamponatura. Facendo cuocere il pezzo dopo ogni applicazione di colore otterrete il risultato più simile a quello dei modelli che abbiamo preso d'esempio.

Vasellame colorato

Se però l'oggetto è in ceramica oppure il costo delle numerose cotture (ne servono almeno tre!) non vi sembra giustificato, potrete ricorrere alla tecnica del delineo idrosolubile, realizzando a pennino l'intero decoro e colorandone l'interno a pennello. Sarà necessaria una maggiore attenzione per evitare le sbavature e le sovrapposizioni di colore tra un settore e l'altro e probabilmente dovrete sfumare con un bombasino per eliminare le striature del colore pennellato. Il risultato finale sarà un effetto cloisonnè, un po' diverso dal modello proposto, ma comunque molto gradevole ed ottenuto con una sola cottura.

Se poi vi piace l'aspetto lucido del vasellame originale potrete sostituire in tutto o in parte le polveri da terzo fuoco con i lustri metallici, tenendo tuttavia presente che, essendo ben più costosi dei consueti colori, andrebbero riservati ad oggetti di piccole dimensioni.

APPROFONDIMENTI

A tutto colore!

© Rossana Radaelli-17.10.06

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Medium e solventi

Barattoli, flaconi, boccettine.....i liquidi da usare nella pittura su porcellana sono tanti: impariamo a distinguerli fra loro.

Prima di tutto diciamo che quando si parla di medium s'intendono tutte quelle sostanze liquide o semiliquide che servono ad impastare il colore in polvere, per fluidificarlo e poterlo stendere con il pennello.
A seconda della tecnica praticata si sceglierà un diverso tipo di medium: essenza grassa e lavanda sono impiegate nelle tecniche tradizionali, la copaiva nelle tecniche moderne, l'olio molle nella pittura impressionista, l'olio all'anice nel decoro a pennino...

Quando invece si parla di solvente ci si riferisce ad una sostanza in grado di sciogliere il colore già impastato e che serve soprattutto nelle operazioni di pulizia dei pennelli e degli attrezzi.

Attenzione però: la distinzione appena fatta tra medium e solventi ha una valenza pratica che non sempre trova riscontro nella natura chimica delle sostanze in gioco, che possono di volta in volta essere assegnate all'uno o all'altro gruppo a seconda dell'uso che se ne fa.

Un principio da tener presente è questo: di norma tutti i solventi possono essere usati come medium, mentre non è sempre vero il contrario!


© Rossana Radaelli-06.08.05

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Celee Evans: la Barbie della porcellana?


Americana, bionda e sorridente, elegante ed ammirata, imprenditrice di successo e moglie felice...ecco una donna che molte vorrebbero imitare!

Proprio come Barbie anche Celee Evans è bionda e carina; ha un'attività che le piace e dalla quale ricava fama e ricchezza è felicemente sposata da 34 anni con il suo Ken.....ops, volevo dire con suo marito Bryce (trattandosi di un'americana è sicuramente un bel record!) e, sfogliando con il mouse le pagine del suo sito, si scopre persino che commercializza una propria marca di pennelli con il manico.....rosa pastello!


Che ne dite: non pare anche a voi che siano tante le analogie con la bambola più famosa del mondo?!


Questo però non ci deve distogliere dallo scopo principale per il quale siamo andate a visitarla: ammirare i suoi lavori e cercare d'imparare qualcosa!
Celee dipinge con il tipico stile impressionista della scuola americana, fatto di forti contrasti, soggetti di grandi dimensioni, e quelle particolarissime ombre cromatiche che rappresentano un dipinto dentro il dipinto.


Nel sito trovate illustrate molte delle sue opere e, cliccando sulle miniature, vi si aprono le immagini in un formato che è anche adatto alla stampa: affrettatevi a salvarle sul vostro computer perchè non è facile trovare in rete artisti che offrano fotografie di così buona qualità senza che siano deturpate da vistosi marchi di copyright!


Interessanti, dal punto di vista didattico, anche gli studi floreali con tavole di scomposizione che illustrano dettagliatamente le fasi attraverso le quali si arriva alla realizzazione di un fiore: potrebbero essere un buon punto di partenza per chi vuole iniziare ad esercitarsi.


Insomma un sito che merita davvero una visita approfondita, perchè i tesori da scoprire sono proprio tanti!


APPROFONDIMENTI

Le porcellane di Celee Evans

Le piastrelle d'ispirazione toscana


© Rossana Radaelli-01.04.06

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Per i più pigri...


O per gli insicuri che non se la sentono di affrontare la decorazione di una serie di oggetti con lo stesso motivo ripetuto...

A chi non è mai capitata la necessità di riprodurre più volte lo stesso dipinto su un gruppo di oggetti?
Completi da tavola o da bagno, bomboniere, parure di gioielli....la possibilità che ci si presenti una di queste occasioni è molto alta. E non sempre si ha il tempo, la costanza o l'abilità tecnica per riuscire a portare a termine questo arduo compito!


Per fortuna ci vengono in aiuto le decalcomanie per ceramica e porcellana che ci consentono di decorare un'intera collezione di articoli con lo stesso identico disegno, in breve tempo, con poca fatica e senza sbagliare.


Se però vi angustia l'idea di dover ricorrere ad un mezzo ritenuto poco "artistico", pensate che oggi esistono in commercio decalcomanie di tutti i tipi, persino quelle che riproducono realisticamente i dipinti a mano.


Inoltre ricordatevi che si può essere creativi non solo nel dipingere personalmente l'oggetto ma anche nel scegliere come accostare e disporre su di esso i decori...se così non fosse non si spiegherebbe il grande successo che ha avuto e continua ad avere un hobby come il decoupage! ;-)


Se invece è la volontà di personalizzare l'oggetto, che vi fa storcere il naso di fronte a questa soluzione, sappiate che oggi esistono aziende in grado di trasformare in decalcomania qualsiasi disegno, quindi anche un modello dipinto da voi. In questo modo lo potrete riprodurre fedelmente su un numero infinito di articoli, senza grande sforzo e senza rinunciare allo stile individuale.


Vi sembra una buona soluzione al problema delle decorazioni seriali? Allora fatevi un giro in questo sito dove, oltre alle consuete informazioni tecniche sulle decalcomanie e al catalogo dei prodotti, troverete un'interessante filmato, da visionare online, che illustra le fasi del procedimento serigrafico di produzione industriale.


© Rossana Radaelli-25.02.07

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La spatola a coltello

E' uno dei pochi attrezzi davvero indispensabili a chi voglia intraprendere la decorazione della porcellana e si usa principalmente per impastare il colore

Si tratta di un utensile con manico in legno o, più raramente, in plastica, e lama in metallo, che, potendo scegliere, preferirete di acciaio perchè non arruginisce e non si ossida:

Spatola a coltello

Le spatole le trovate in tutti i colorifici e anche nel reparto "belle arti" dei centri di bricolage, fate solo attenzione a non confoderle con le spatole da pittura dalla caratteristica forma a cazzuola: in mancanza d'altro possono andar bene anche quelle però la loro flessibilità rende più difficoltoso schiacciare i grumi di polvere di colore che si possono formare durante l'impasto:

Spatola a cazzuola

Una variante della spatola a coltello, ugualmente molto usata nella decorazione su porcellana, è la cosiddetta spatola Meissen che ha la lama tagliata obliqua per facilitare la miscelazione delle polveri macinate più finemente, tipiche dei colori da miniatura:

Spatola Meissen

Esistono poi anche delle spatole in plastica che vengono utilizzate quasi esclusivamente per maneggiare l'oro liquido, perchè esso si altera a contatto con altri metalli:

Spatola in plastica per oro

© Rossana Radaelli-11.04.06

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Rossana Ricolfi: Pittura su porcellana


Un libro un po' datato, senza infamia nè lode. Eppure esistono delle buone ragioni per farci un pensierino...

Prima di tutto fa parte della serie I Grandi Manuali Fabbri e questo offre sicuramente la garanzia di una veste editoriale molto accurata, con belle immagini a colori e di grandi dimensioni in quasi tutte le 160 pagine che lo compongono: è certamente un vantaggio se la consultazione è finalizzata alla copia dei soggetti illustrati.


Secondariamente gli argomenti affrontati sono piuttosto vasti: si parte dai cenni storici sull'origine della porcellana, si passa all'esamina dell'attrezzatura necessaria, si prosegue con lo studio dei temi decorativi classici e si finisce con una serie di progetti pratici di difficoltà variabile (ma mai eccessiva!) per mettersi alla prova con le cognizioni acquisite.


Insomma si tratta, tutto sommato, di un volume completo e ben organizzato che piacerà soprattutto ai principianti in cerca di una trattazione esauriente ma non troppo complicata da seguire. Può darsi invece che i più esperti lo trovino non abbastanza impegnativo e forse anche di gusto un poco superato, però bisogna riconoscere che, già nelle premesse, non è a loro che è rivolto questo manuale.


Esiste poi una ragione in più che potrebbe convincere gli indecisi all'acquisto: alla collana della quale fa parte anche questo volume si affianca una serie di libri in formato condensato: stesso autore, stesso argomento ma minor numero di pagine e costo più contenuto.....forse vale la pena di approfittarne!


APPROFONDIMENTI

La presentazione editoriale

Il libro in formato condensato...non fate caso al Sommario proposto dalla Fabbri: è evidente che si tratta di una svista del webmaster!


© Rossana Radaelli-08.04.06

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Oro bianco


E' così che in Europa, nel XIII° secolo, era chiamata la porcellana cinese, tanto rara e preziosa da essere paragonata al più nobile dei metalli!

I primi manufatti in porcellana che l'Europa ebbe modo di conoscere furono quelli provenienti dalla lontana Cina nel XIII° secolo.

Questo materiale si fece subito apprezzare per le sue caratteristiche fisiche di durezza e resistenza, oltre che per le qualità prettamente estetiche di candore e lucentezza che non trovavano l'eguale nella produzione ceramica dell'epoca.
Se a ciò si aggiunge l'impermeabilità del rivestimento, che inibiva l'assorbimento dei germi, si capisce come sia stato possibile, da parte del comune pensare medievale, attribuirle addirittura poteri magici: gli alimenti conservati nei recipienti di porcellana duravano infatti più a lungo di quelli tenuti in contenitori di ceramica, sulla cui superficie porosa i batteri proliferavano allegramente!

Se non bastassero tutti questi fattori a giustificare l'unanime entusiasmo suscitato dall'arrivo della porcellana cinese, c'è da considerare un ulteriore elemento che la rendeva tanto preziosa: la sua rarità.

A quel tempo la Cina era raggiungibile solo via terra, con l'attraversamento di vaste regioni, spesso abitate da popolazioni ostili agli stranieri. Ciò rendeva l'approvigionamento della porcellana estremamente difficoltoso e ne limitò la diffusione in Europa alle corti di principi e re, i soli che potevano permettersi di sostenere il costo dell'oro bianco.


APPROFONDIMENTI

La capitale della porcellana cinese e il suo museo

Da una dinastia all'altra attraverso forme e colori.


© Rossana Radaelli-10.09.05

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Candeline di cera

Si, proprio le candeline che si usano per le torte di compleanno! Ma a noi servono per un altro tipo di festa...

Come infatti ho già avuto modo di segnalarvi in un altro intervento, con una candelina di cera "facciamo la festa" -se mi passate l'espressione gergale!- a tutti gli antipatici pelucchi che minacciano la riuscita del nostro lavoro. In che modo? Correte a leggervi "A caccia del pelucco" nella categoria Tips&tricks e scoprirete l'utilità di queste candeline! Qui spendiamo solo due parole per descriverle, in modo che possiate trovarne di uguali o molto simili.

Avete presente quelle candeline sottilissime e colorate, chiamate anche scintille, che si usa infilare nelle torte di compleanno? Sono queste:

Candeline a stelo o scintille

Se però, com'è molto probabile, avete già in casa delle candeline a torciglione, avanzate dall'ultimo compleanno in famiglia, come queste:

Candeline per torta

...vanno ugualmente bene, purchè vegano tagliate in obliquo ad un'estremità, così da assottigliarle.

Un'altra alternativa potrebbero essere le cosiddette candeline da party, quelle che si usano infilate in portacandele di vetro a fori multipli:

Candeline da party

Rappresentano una via di mezzo tra le due precedenti e anch'esse vanno assottigliate ad un'estremità tagliandole con un cutter

© Rossana Radaelli-08.04.06

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Fermare il tempo...

Un sogno impossibile che ha accompagnato tutto il cammino dell'umanità: eppure qualcuno è quasi riuscito a realizzarlo!

E non sto parlando del famoso personaggio di Oscar Wilde, Dorian Gray, il quale teneva in soffitta un quadro che lo ritraeva e che aveva la prerogativa d'invecchiare al posto suo...sappiamo tutti che si trattava di un'opera di fantasia! Nella realtà, invece, quando si discute della possibilità di fermare il tempo si dovrebbe ammettere che in un certo qual modo ci è riuscito il geniale inventore del procedimento di stampa fotografica, il francese Luis Daguerre che aveva perfezionato e portato a compimento gli esperimenti iniziati da Joseph Niepce.

Cos'è infatti una fotografia se non un attimo di presente immortalato per l'eternità?! ......beh, forse non proprio per l'eternità: le stampe fotografiche si deteriorano anch'esse, possono ingiallire, sbiadirsi, graffiarsi...insomma la delicatezza del supporto rischia di rovinare il nostro bel ricordo!

Per fortuna che al lavoro di Daguerre è seguito quello di molti altri appassionati e la tecnologia fotografica si è evoluta, così che oggi si può stampare un'immagine praticamente su qualsiasi materiale....perchè non su porcellana, allora?!

Il processo fotoceramico è il mezzo che permette di ottenere da un'immagine digitalizzata una decalcomania per porcellana: essa è stampata con pigmenti a base di ossidi metallici che, dopo l'applicazione a freddo, vengono fissati da una cottura ad alta temperatura, esattamente come avviene per i colori da terzo fuoco.

Fino a qualche anno fa era difficile trovare impieghi della fotoceramica al di fuori dei tradizionali settori dell'oggettistica sponsorizzata o dell'arte funeraria -sigh!- ma ultimamente le vedute si sono allargate e finalmente fioriscono nuove idee per sfruttare al meglio una metodica dal potenziale tanto elevato.

APPROFONDIMENTI

Gadgets personalizzabili

Non solo foto

Dalla piastrella al murales

© Rossana Radaelli-11.06.06

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Il sito della roba buona...


E' quello che significa letteralmente "the good stuff", lo spazio online di Kathy Peterson dedicato alla vendita di materiali per la pittura su porcellana

Kathy Peterson è un'artista americana che dipinge su porcellana da una trentina d'anni: sembra che abbia iniziato a tenere lezioni di decorazione incoraggiata dalla madre e dalla sua prima insegnante, entrambe ammirate del suo appassionato entusiasmo.


Da questo all'organizzazione di un negozio di vendita online il passo è stato breve, come succede spesso per molte donne d'oltreoceano che, in parte per fattori culturali e in parte per leggi più permissive delle nostre, affiancano l'attività imprenditoriale a quella artistica.


Se non ho dedicato a Kathy un 'intervento nella categoria degli artisti è perchè sul sito non ci sono molti esempi del suo lavoro, così che non ci è dato di apprezzarne appieno le capacità di decoratrice....in compenso bisogna ammettere che la sezione dello shopping è ricca e ben assortita: ci si trova tutto quello che serve a chi si appresta a dipingere su porcellana.....persino un attrezzo-pennello da viaggio con le punte intercambiabili: non dev'essere il massimo della praticità ma è indubbiamente originale!


Così com'è assolutamente originale ed insolita anche la torniella per girare le uova di porcellana mentre si dipingono!.


In definitiva un indirizzo che si merita sicuramente una visitina!



APPROFONDIMENTI

The good stuff


© Rossana Radaelli-17.05.06

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Gli attrezzi per modellare


A parte qualche utensile specifico, sono certa che abbiate già in casa la maggior parte dell'attrezzatura necessaria alla modellazione!

Qualche anno fa, quando la moda della pasta di sale imperava nel mondo degli hobbies creativi, era molto facile trovare nei colorifici, nei negozi di bricolage e persino nei grandi magazzini tanti piccoli utensili pensati appositamente per la modellazione casalinga...oggi se ne trovano un po' meno ma non c'è da preoccuparsene: se mi seguirete nei prossimi interventi vi accorgerete che è facile procurarsi tutto il necessario riciclando qualche oggetto d'uso comune che avete già in casa!


Incominciamo con il prendere in considerazione gli utensili di taglio, quelli che ci serviranno a sezionare il panetto di pasta per ridurlo in pezzi più piccoli oppure a ritagliare forme nella sfoglia di pasta.
Nel primo caso si possono usare le appositespatole di legno o i fili metallici provvisti d'impugnatura pensati proprio per sezionare più o meno accuratamente l'argilla:


Spatole per argilla



Filo per sezionare l'argilla



Però nessuno di essi è veramente indispensabile e li potrete sostituire con raschietti da stucco, cutter, coltelli da cucina o, nel caso della sfoglia già stesa, con la rotella taglia-pizza...e vi assicuro che non vi accorgerete della differenza!


Raschietti per stucco



Coltello da cucina



Rotella tagliapizza



© Rossana Radaelli-15.11.06

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