I lustri metallici

Sono colori speciali che permettono di ottenere riflessi iridescenti sulla porcellana

I lustri metallici sono stati "scoperti" dai ceramisti in tempi relativamente recenti e trovano la loro principale applicazione nella Tecnica Scandinava, metodica moderna per eccellenza. Tuttavia rappresentano, a mio avviso, una ragionevole ed economica alternativa all'oro e ad altri metalli preziosi consentendoci di ottenere effetti luminosi che possono ravvivare anche i decori eseguiti con le tecniche tradizionali.


Composti a base metallica, come buona parte dei colori da terzo fuoco, i lustri si presentano pronti all'uso perchè il pigmento è disciolto in uno speciale medium. Lo svantaggio della forma liquida è però la tendenza all'evaporazione che, se non viene adeguatamente contrastata con contenitori di piccole dimensioni e a tenuta ermetica, causa la rapida essicazione del prodotto.


I lustri si applicano a pennello, tirando bene il colore in uno strato sottile perchè una stesura disomogenea e grossolana potrebbe provocare la comparsa di macchie dopo la cottura.
Eventuali sbavature si possono invece correggere con la gomma per oro oppure utilizzando un cotton-fioc imbevuto di antiruggine.


Le tinte disponibili sono molte e generalmente non miscelabili fra loro; per ottenere tinte più chiare è comunque possibile allungare il lustro con l'apposito diluente per lustri, che servirà anche per la pulizia dei pennelli.
E' poi da tener presente l'incompatibilità chimica dei lustri con i normali colori da terzo fuoco, che costringe all'adozione di cotture separate qualora il decoro preveda l'uso di entrambi i materiali.


Come l'oro e gli altri metalli liquidi, anche i lustri sono piuttosto delicati e richiedono temperature di cottura più basse rispetto a quelle impiegate per le polveri, sotto gli 800°, in forni provvisti di sfiatatoio per l'ottimale evaporazione della componente liquida.


© Rossana Radaelli-28.04.07