Tutto pronto? Cominciamo!

Ci siamo procurati i materiali e gli attrezzi e adesso non ci resta che iniziare a modellare...

La lavorazione della porcellana è un'attività che può dare grandi soddisfazioni, tuttavia bisogna essere consapevoli del fatto che non basta saper creare oggetti di gradevole aspetto ma occorre che tali oggetti abbiano determinate caratteristiche strutturali per poter superare indenni la prova del fuoco, ovvero le due cotture a temperatura elevata che trasformano l'impasto manipolato in una vera statuetta in porcellana.


La realizzazione della scultura avviene attraverso cinque fasi:

1) Modellazione
E' naturalmente la tappa principale, attraverso la quale si realizza la scultura manipolando la pasta di porcellana.

2) Asciugatura
La fase attraverso la quale si attende l'evaporazione dell'umidità e la conseguente solidificazione dell'impasto.

3) Prima cottura
E' quella che trasforma la pasta di porcellana nel cosiddetto biscotto porcellanoso.

4) Smaltatura
Consiste nell'immersione del biscotto in un bagno di cristallina liquida.

5) Seconda cottura
Serve alla vetrificazione della superficie della statuina a seguito della fusione della cristallina applicata in precedenza.


A queste cinque tappe va poi eventualmente aggiunta un'ulteriore terza cottura, il famoso terzo fuoco, se decideremo di colorare il manufatto prodotto.


Nei prossimi interventi prenderemo in esame le varie tappe cercando di indagarne gli aspetti più "tecnici", quelli cioè che potrebbero costituire un ostacolo per chi non si è mai cimentato in questa attività.
Per il resto invece, per le fonti d'ispirazione e per i modelli da copiare, faccio conto sulla vostra fantasia.....e su qualche sito trovato in Rete! ;-)


APPROFONDIMENTI

Semplici, per cominciare...

Sembrano fatti con i timbri!

Ancora ciondoli...

© Rossana Radaelli-22.01.07

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Porcelain and Pottery Shoes

E' indirizzato ai collezionisti e agli amanti dei piccoli oggetti sfiziosi, ma è un libro che può piacere a tutti coloro che sono attratti dalle curiosità

La moda di collezionare le scarpette in porcellana, sembra abbia preso il via nel XIX secolo, durante il lungo regno della regina Vittoria che impose ad un'intera epoca la sua mentalità puritana e bacchettona.


In aperto contrasto con l'apparente morigeratezza dei costumi, e forse proprio in reazione ad essi, il periodo vittoriano ha visto la nascita di molte di quelle frivolities che, in tempi successivi, hanno fatto la fortuna di rigattieri prima ed antiquari poi.


Il libro di Anne Everest Wojtkowski che vi propongo raccoglie, accuratamente classificati per tipo, anno di produzione, marchio e decoratore, più di 1200 pezzi provenienti dalle manifatture inglesi, francesi e tedesche del XIX e XX secolo.


Oltre all'approfondimento tecnico sulle caratteristiche di fabbricazione, sono affrontate le tematiche care ai collezionisti: come riuscire a datare un pezzo, come riconoscerne il marchio, come individuare le contraffazioni...


Un libro che tratta, è vero, un settore molto ristretto della produzione ceramica ma lo fa in modo molto dettagliato ed esauriente, cosa che, unitamente alla ricchezza delle illustrazioni, giustifica il prezzo non proprio contenuto (quasi 50 euro!) di questo bel volume.


APPROFONDIMENTI

Sul sito ufficiale dell'Editore

© Rossana Radaelli-08.10.06

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Bastoncini cotonati

Sono utili come strumenti di pulizia veloce, in caso di macchie isolate di colore e, considerato che si possono fabbricare in proprio, è sempre meglio esserne provvisti!

Per rimediare ad eventuali sbavature di colore si può ricorrere ad un pennellino inumidito con il medium però, se la macchia da togliere è abbastanza estesa, si rischia di peggiorare la situazione.
Ecco allora che ci vengono in aiuto i bastoncini cotonati.


Quando si usa questo termine solitamente ci si riferisce ai comuni cotton-fioc, reperibili in tutti i grandi magazzini ed impiegati come accessori dell'igiene personale. In realtà questi strumenti non sono molto adatti al nostro scopo perchè la loro punta rotondeggiante non permette di lavorare sui dettagli:


Cotton-fioc comune


Esistono in commercio anche dei cotton-fioc di forma particolare, usati soprattutto come accessori cosmetici in sostituzione delle spugnette per ombretto.
In questo caso la forma può andar bene, ma tenete presente che essi sono più costosi dei normali cotton-fioc:


Cotton-fioc per cosmesi


Meglio allora ricorrere al fai da te: bastano qualche stuzzicadente ed un po' d'ovatta per sopperire a qualsiasi esigenza di pulizia:


Bastoncino cotonato fatto in casa



© Rossana Radaelli-15.06.06

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Laboratorio privato

Come organizzarsi al meglio per riuscire a modellare la pasta di porcellana fra le pareti domestiche

La pasta di porcellana può essere lavorata su qualsiasi superficie liscia: un tavolo con il piano in formica o ricoperto da un'incerata vanno benissimo.
Dovete tenere in considerazione solo un fattore: durante la modellazione l'impasto che vi si è appiccicato sulle mani tende ad asciugarsi rilasciando polvere...quindi se anche voi, come la maggior parte di chi modella per diletto, userete il tavolo di cucina, abbiate l'accortezza di non lasciare in giro cibi e bevande aperte quando vi metterete all'opera!


Per fare asciugare la sculturina dopo averla terminata è opportuno appoggiarla su un supporto in legno, che facilita l'evaporazione dell'umidità anche nella zona di appoggio.
Ecco perchè sarebbe opportuno procurarsi una tavoletta di legno sulla quale costruire direttamente l'opera: non rischierete di deformarla sollevandola dal piano di lavoro quando è ancora umida ed inoltre saranno facilitate anche tutte le manovre di spostamento da una stanza all'altra.


Nei grossi centri di bricolage sono in vendita assicelle di legno a basso spessore, adattissime allo scopo, che si possono anche far tagliare nella misura desiderata...però, a costo di diventare noiosa, vi dico ancora una volta: se avete già in casa qualcosa di simile riciclate pure e non state a buttar soldi inutili!


Un'ultima considerazione sullo strumento base della modellazione...le nostre mani: capita di vedere fotografie su libri, riviste o tutorial online delle fasi di lavorazione degli impasti d'argilla dove l'artigiano modella la creta indossando guanti usa-e-getta 0_0
Personalmente non l'ho mai fatto e non credo che riuscirei a combinare granchè lavorando con i guanti però è una questione soggettiva...se il timore è quello che la pelle ne risenta, tranquillizzatevi: lavorare la porcellana rende le mani bianche e morbide come dopo un soggiorno alle terme (non è lì che si praticano gli impacchi con l'argilla?!).


Se invece quella che vorreste evitare è la sensazione, per molti sgradevole, di avere le mani incrostate di fango...rassegnatevi perché modellare la porcellana non si può annoverare tra quei lavori dove "non ci si sporca le mani"!   ;-)


© Rossana Radaelli-03.12.06

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Mosaico su porcellana

Vi piacciono i lavori a mosaico? Allora perchè non provate a riprodurli su porcellana?

Da qualche anno a questa parte, nella nostra società, si è assistito ad un crescente e generalizzato interesse per gli hobbies creativi: lo dimostrano il successo delle iniziative volte a promuoverli ed il riscontro positivo ottenuto dalle aziende che hanno investito in questo settore.

Senza indagare sulle motivazioni di tale evento socio-culturale (argomento interessante ma che esula dagli scopi di questa Guida!) si può rilevare come, sulla sua spinta, siano state scoperte dal grosso pubblico anche attività un tempo riservate all'ambito professionale ed esercitate perciò solo da "gente del mestiere".

Una di esse è appunto il mosaico, fino a qualche tempo fa retaggio di abili artigiani -se non addirittura di artisti usciti dall'Accademia d'Arte!- ed oggi alla portata di tutti grazie alla pubblicistica divulgativa e e alla facilità di reperimento dei materiali: ormai non c'è negozio di colorificio, belle arti o fai-da-te che non abbia in vendita le apposite tesserine colorate!

Se l'effetto decorativo del mosaico vi attrae ma non vi sembra idoneo ad essere adattato alla porcellana...ricredetevi! Date un'occhiata a quest'opera di una signora olandese:

Effetto mosaico su porcellana

Che ne dite? E' sicuramente un'idea originale ed anche molto facile da copiare, la potremo attuare in pochi passaggi:
1 - Con la matita vetrografica disegnamo sul pezzo da decorare l'abbozzo del mosaico
2 - Ripassiamo le linee del disegno con il delacco e lasciamolo asciugare
3 - Prepariamo il colore per la tamponatura con essenza grassa, trementina e lavanda poi tamponiamo con una spugnetta le aree delimitate dal delacco
4 - Ripetiamo il passaggio precedente per ogni tonalità di colore (la scelta e la distribuzione dei vari colori è dettata solo dal gusto personale!)
5 - Lasciamo asciugare il colore, con una pinzetta togliamo il delacco e quindi sottoponiamo il pezzo a cottura.


Se, come l'autrice dell'opera che ci è servita da modello, abbiamo anche noi un tavolino o un vassoio da abbinare al decoro, potremo sfoggiare la nostra abilità con i prossimi ospiti!


© Rossana Radaelli-16.07.07

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E questo, come lo tengo?

A volte ci si può trovare in difficoltà perchè non si sa letteralmente come prendere in mano l'oggetto da dipingere: basta un dito appoggiato nel posto sbagliato per rovinare il lavoro!

Mentre nelle altre tradizionali tecniche di pittura, come la pittura ad olio o ad acquerello, i supporti da dipingere, la tela o il foglio di carta, possono cambiare di dimensioni ma conservano sempre la stessa forma, nella decorazione della porcellana ci si confronta con oggetti sempre diversi, piatti, vasi, scatole, piastrine, che hanno talvolta una conformazione elaborata.
Ai neofiti della pittura su porcellana viene sempre consigliato di cimentarsi inizialmente con i piatti che, essendo pianeggianti e di facile appoggio, rappresentano quanto di più vicino possibile al semplice foglio di carta.


In effetti i piatti sono sono sicuramente gli oggetti meno complicati da affrontare, soprattutto se sono di misure contenute come i classici piatti da tavola o da dessert: basta tenerli appoggiati sulla mano sinistra aperta mentre la destra esegue il decoro (viceversa se siete mancini!).


Se però i piatti sono di grosse dimensioni, il peso e l'ingombro possono diventare a lungo andare insostenibili per una mano di taglia normale....in questo caso si può ricorrere all'uso di una torniella o all'espediente di tenere il piatto su un vassoio di cartone, facendolo girare per eseguire il decoro.
Per raggiungere agevolmente le zone più lontane dal bordo del decoro ci si può anche aiutare con un poggiamano in plexiglas o con un suo surrogato.


I decoratori professionisti, che spesso devono eseguire innumerevoli copie dello stesso decoro, usano di solito un cavalletto d'appoggio, però esso costringe a mantenere il piatto in posizione fissa e verticale, situazione che può risultare pratica solo dopo un po' d'allenamento.


Nelle manifatture ceramiche esistono poi dei tavoli attrezzati con un supporto regolabile sul quale appoggiare il braccio che impugna il pennello, così che esso possa muoversi al di sopra del piatto senza lo sforzo di tenersi sospeso nell'aria: è una situazione ottimale, purtroppo però non è alla portata di tutti!


© Rossana Radaelli-10.07.06

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L'impasto del colore per il tamponato

Gli ingredienti sono gli stessi impiegati nella decorazione tradizionale, cambiano però le modalità di preparazione

Usereste il detersivo per stoviglie per sgrassare le piastrelle o, al contrario, il detergente per pavimenti per lavare i piatti? Certo che no! Eppure sono entrambi prodotti a base di sapone...
Lo stesso avviene nella pittura su porcellana, dove le diverse tecniche richiedono che il comune composto di base, il colore da terzo fuoco, venga miscelato in modo differente per adattarlo alle esigenze specifiche.


Nel caso della tamponatura, molto usata nella decorazione ceramica tradizionale, l'impiego della spugnetta in aggiunta o in alternativa al pennello richiede che l'impasto abbia due caratteristiche fondamentali: una migliore fluidità per facilitarne la stesura uniforme su ampie superfici, e asciugatura lenta per consentire il completamento del lavoro con maggiore tranquillità.


Cosa serve
-Colore in polvere da terzo fuoco
-Essenza grassa
-Essenza di trementina
-Essenza di lavanda
-Piastrella e spatola


Procedimento
1) Preleviamo la polvere di colore e depositiamola sulla piastrella. La quantità dipende ovviamente dall'estensione della superficie da tamponare, però in questo caso è meglio abbondare perchè sarebbe davvero un disastro se il colore finisse a metà dell'opera: non avremmo il tempo di prepararne dell'altro prima che quello già steso sia asciugato!
2) Aggiungiamo l'essenza grassa nella proporzione di 1:2 (1 parte di essenza grassa ogni 2 parti di colore) e incominciamo ad impastare.
3) Ammorbidiamo l'impasto con qualche goccia di trementina, sufficiente ad ottenere un composto cremoso: fin qui l'impasto è lo stesso che prepareremmo per dipingere.
4) Aggiungiamo ora l'essenza di lavanda per fluidificare: la sua quantità dipende dal metodo di applicazione. Per la spugnatura è meglio che il colore sia di consistenza molto morbida, per la tamponatura deve essere semi-liquido.


Come in tutte le cose, basteranno un po' di esperimenti per trovare il dosaggio ideale.



© Rossana Radaelli-13.06.06

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Contagocce e dispenser

Sono accessori molto utili ed anche molto economici: il più delle volte si recuperano senza spendere nulla riciclando flaconcini di prodotti cosmetici o medicinali

Solitamente le boccettine dei medium liquidi, come lavanda e olio all'anice, spesso vengono venduti in confezioni dotate di contagocce mentre i medium più densi come essenza grassa ed olio molle ne sono sicuramente privi.


Eppure il contagocce è molto pratico perchè permette di aggiungere il medium poco per volta, controllandone meglio il dosaggio; inoltre lo mantiene sempre pulito, contrariamente a quanto avviene quando si usa la spatola che potrebbe essere già sporca di colore.


Se possibile usate contagocce di vetro perchè sono più resistenti all'usura e più agevoli da pulire: ovviamente in mancanza d'altro vanno bene anche quelli in plastica, però abbiate l'accortezza di riservarne uno per ogni tipo di medium, così da evitare rischi di contaminazione dovuti alla maggiore facilità di ristagno sulle pareti interne del tubicino di plastica.


Contagocce


Un'alternativa ancor più pratica all'uso del contagocce, soprattutto per i medium di consistenza più densa, potrebbe essere quella di utilizzare un flacone dotato di tappo dosatore:


Flaconi con tappo dosatore


Sono facili da reperire, in colorificio o nei negozi di belle arti, i cosiddetti flaconi per gutta, che è una sostanza resinosa utilizzata per la mascheratura dei contorni nella pittura su seta: si tratta di bottigliette di plastica con un lungo puntale chiuso da un piccolo tappo che possono essere d'aiuto nel dosaggio dei medium densi:


Dispenser per gutta


Come già vi accennavo nell'introduzione, vi ricordo che tutti questi utili strumenti possono essere recuperati riciclando confezioni di prodotti medicinali finiti o scaduti (boccette di collirio o di altri farmaci liquidi) o di prodotti cosmetici (pensate a quanto si somigliano il flacone per gutta e quello per la tintura dei capelli!).
L'importante, in ogni caso, è la pulizia accurata della boccetta o del contagocce per evitare qualsiasi alterazione dei nostri colori dovuta ai residui di altre sostanze chimiche.



© Rossana Radaelli-31.05.06

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Un'altra infornata...


...di indirizzi utili per chi è in procinto di realizzare il sogno di tutti i pittori su porcellana!

Abbiamo già parlato nel precedente intervento della possibilità di acquistare un forno per la cottura della porcellana, desiderio comune a chi si dedica da tempo alla decorazione, spesso tenuto nel cassetto o accantonato per motivi economici, per carenza di spazio o per il timore di fare la scelta sbagliata.
Se alle prime due validissime ragioni non mi è possibile fornirvi un rimedio, posso però darvi qualche indicazione, una volta che abbiate preso la decisione, per aiutarvi ad effettuare una scelta più consapevole. ;-)
Mi sono infatti giunte altre due segnalazioni piuttosto interessanti che vi giro con piacere!


Il Sig. Michele Albè della Hobbyland ci propone due modelli a pozzetto, cioè con caricamento dall'alto, che possono essere eventualmente elevati, in un secondo tempo, tramite anelli di prolunga che ne aumentano la capienza: il forno EXODUS, che costa 1.045 euro, ed il forno OCTOPUS, che ne costa 1.574, Iva compresa.
Entrambi i modelli sono dotati di automatismi programmabili e posso funzionare collegati alla rete elettrica domestica.
La Hobbyland accetta pagamenti con carta di credito, bonifico bancario o postale e PayPal ed è disponibile a spedirvi il forno presso il vostro domicilio: chiedete un preventivo sulle spese di spedizione, che variano a seconda della località di destinazione.


Il Sig. Alberto Battistin, della Focus Impianti, ci segnala invece il modello FOC70C un forno a caricamento frontale, con struttura realizzata in lamiera d'acciaio verniciata ed isolamento in fibra ceramica ad alta densità, necessaria a contenere i consumi di energia elettrica e a mantenere bassa la temperatura esterna del forno quando è in funzione.
Anche questo modello è dotato di controllo computerizzato in grado di memorizzare fino a 15 cicli di cottura ed è provvisto di uno sfiatatoio ad apertura manuale che permette la fuoriuscita dell'umidità nelle fasi iniziali della cottura e favorisce il raffreddamento nelle fasi finali.
Se poi nella pur vasta gamma offerta dall'azienda non riuscissimo a trovare il forno che fa per noi, la Focus Impianti ci dà la possibilità di avere un forno su misura: basta contattarli specificando quali sono le nostre esigenze e ci forniranno la loro proposta. Una buona cosa per chi ha necessità particolari.



APPROFONDIMENTI

Hobbyland

Focus Impianti


© Rossana Radaelli-27.02.07

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Dalla teoria alla pratica...

Vediamo qualche esempio di come si possano applicare le tecniche di spugnatura e tamponato

La situazione più frequente nella quale si ricorre alla tamponatura è quella della realizzazione dei fondi in tamponato che costituiscono ottime basi dalle quali far "emergere" il decoro tramite un pennello inumidito nella trementina:


Esempio di decoro scavato sul tamponato


Una comune occasione d'impiego della spugnatura è invece nelle aree delimitate dal delineo a pennino, dove può sostituire la coloritura "tirata" a pennello, rendendo più rapida l'esecuzione del lavoro:


Esempio di spugnatura


Ed infine un uso combinato delle due tecniche: nel viso che vedete qui sotto l'incarnato è stato ottenuto con il tamponato e le sfumature con la spugnatura (è importante eseguire entrambe le operazioni sul colore ancora umido!)


Tamponato combinato a spugnatura



© Rossana Radaelli-10.06.06

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Margherita Leoni: il reportage naturalistico

Un'acquarellista specializzata nella riproduzione dal vero di specie botaniche esotiche costituisce un ottimo modello per chi decori con le tecniche tradizionali

A coloro che si accostano per la prima volta alla pittura su porcellana viene spesso consigliato di copiare tavole botaniche perchè esse rappresentano un buon modo di fare esercizio sia per le tecniche a pennino che per lo sfumato a pennello.


Ricordo che in passato, quando la sua copertina era ancora illustrata da disegni fatti a mano, comperavo spesso il mensile Gardenia e vi assicuro che il mio principale interesse non erano certo i metodi di coltivazione delle piante!


Peccato che ormai la grafica di questa come di altre riviste di giardinaggio sia basata essenzialmente su fotografie: è sicuramente una scelta più conveniente per l'editore ma ci priva della possibilità di procurarci ottime illustrazioni a basso costo con le quali metterci alla prova.
Teoricamente potremmo anche copiare da fotografie ma è molto meno facile e poter disporre di un modello già trasformato in disegno ci agevola sicuramente il compito!


Ecco perchè ogni tanto vi segnalo anche i siti di artisti che non rientrano nella categoria dei decoratori su porcellana, come questo della giovane pittrice bergamasca Margherita Leoni, che è specializzata nella copia dal vivo della flora pluviale brasiliana.


Margherita si è diplomata in Pittura presso l'Accademia di Brera, a Milano, e da una decina d'anni si dedica a questo lavoro di reportage naturalistico.
Nel 1999 si è trasferita in Brasile dove è tuttora trattenuta non solo dalla bellezza della flora locale ma anche e soprattutto da questioni affettive, visto che ha sposato un brasiliano!


Questo non le impedisce di tornare periodicamente in Italia a tenere i suoi corsi di disegno botanico e pittura ad acquerello: se la cosa vi tenta, non perdete d'occhio le news del sito perchè queste sue visite da noi non sono frequentissime!


Se invece siete maggiormente interessati alle sue bellissime tavole botaniche, fate scorrere la gallery e non mancate di visitare il negozio virtuale: libri, calendari, stampe, cartoline e biglietti d'auguri vi aspettano a prezzi che, nonostante l'aggravio delle spese di spedizione, sono tutto sommato contenuti.


APPROFONDIMENTI

Il sito di Margherita Leoni

© Rossana Radaelli-19.10.06

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Il forno, questo sconosciuto...

E' sicuramente il pezzo più importante di tutta l'attrezzatura del decoratore e un sogno nel cassetto per molti di noi...

Tutti coloro che si dedicano alla pittura su porcellana da molto tempo, finiscono, prima o poi, col sentire come un vero peso la schiavitù della cottura presso terzi e maturano l'esigenza di acquistare un forno personale. Non sempre però è facile distinguere, fra le numerose proposte del mercato, quale sia l'articolo più adatto alle proprie reali necessità.

Quali proprietà deve avere, infatti, questo ambito accessorio per poter soddisfare i bisogni di un hobbista in procinto di compiere il grande passo? Vediamole insieme.

Il primo, indispensabile, requisito è la possibilità d'installazione in ambiente domestico tramite collegamento alla normale rete elettrica casalinga, che funziona a 220 Volt. Entro i limiti della definizione di ambiente domestico possono essere compresi anche balconi, cantine, ripostigli, soffitte, box...tenendo presente un importante fattore: il locale deve essere provvisto di finestra ed opportunamente areato per consentire lo sfiato delle esalazioni prodotte in fase di cottura.

Un altro elemento da prendere in considerazione sono le dimensioni del forno, sia per evidenti problemi di collocazione sia perchè esse ne condizionano la capienza, che dovrebbe essere tale da consentire la gestione personale della più ampia tipologia possibile di articoli, dagli oggetti più piccoli, come piastrine e posacenere, ai piatti da portata e vassoi, fino ai vasi di media altezza, che sono gli oggetti più comunemente trattati dal decoratore amatoriale. E' ovvio che se fossimo dediti alla decorazione di portaombrelli in porcellana...il discorso sarebbe diverso! :-)

Ultima ma non meno importante valutazione da farsi è quella che riguarda i costi di acquisto e gestione del forno che, per un'utenza non professionale, dovrebbero essere alquanto contenuti: direi che il massimo limite accettabile per l'investimento iniziale potrebbe essere intorno ai 1.500 euro, una cifra superiore sarebbe giustificata solo da una produzione intensiva o...dall'intenzione di mettersi in affari e cuocere anche per altri! Per quanto riguarda i costi di gestione non è facile fare previsioni, anche se accorgimenti per risparmiare sulla bolletta ce ne sono, primo fra tutti quello di cuocere sempre a pieno carico e, se il contratto di erogazione elettrica lo consente, far partire il forno nelle fasce orarie a tariffa ridotta.

Esiste sul mercato un articolo che abbia tutte queste caratteristiche? Ho girato la domanda ad alcuni tra i principali produttori e rivenditori di forni elettrici ed ecco le loro risposte:

Il Sig. Lino Calamita della Cerart ci suggerisce il modello GIOVE 1140 della Tornati Forni, un forno a muffola con caricamento frontale e capienza 65 lt che costa 1.720 euro, iva inclusa. Le temperature massime d'esercizio vanno dai 1080° del modello per ceramica ai 1280° del modello per porcellana.

Il Sig. Marco Airaghi della Light Power, non ci segnala un modello preciso perchè i forni ad uso amatoriale prodotti dalla sua azienda hanno tutti in comune la carica dall'alto, la modularità e il funzionamento alla tensione di 220 Volt, quindi la scelta sarà fatta principalmente in base alla capienza desiderata e al prezzo, che va da 565 a 1.220 euro.

Il Sig. Luigi De Marco della Forni De Marco, ci suggerisce il suo MODELLO 56, un forno con capienza di 56 lt, prezzo di 1.700 euro (comprensivo di 3 piani d'infornamento e 8 colonnine) interamente costruito con mattoni refrattari, che non rilasciano sostanze nocive contrariamente a quanto avviene per i rivestimenti in fibre ceramiche.

APPROFONDIMENTI

Cerart

Light Power

Forni De Marco

© Rossana Radaelli-16.02.07

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