Ceramiche per Natale

Gli oggetti in ceramica decorati con soggetti natalizi rappresentano regali molto apprezzati in tutti i paesi del mondo.....avete già preparato i vostri?

Manca meno di un mese a Natale, è tempo di mettersi all'opera per premiare con qualcosa di davvero speciale, un oggetto dipinto a mano, le persone che ci sono più care. Se siete a corto d'idee venite con me a fare un giro su Internet, per vedere cosa offre la rete in questo settore: eccovi una carrellata di piatti, caraffe, vasi e altri oggetti, tutti in tema festivo , da copiare o da comprare, da collezionare o anche soltanto da ammirare:

Bianchi da dipingere

Stelle di Natale ed agrifoglio

Semplicità nella tradizione Americana

Una rosa nel vischio

Gli omini in pan di zenzero

Colori caldi per le feste

I folletti che vengono dal freddo

Stile country painting

Royal Copenhagen: i più famosi

Non può mancare Babbo Natale!

Ricordi del passato

Stile sobrio dal Giappone

La collezione Wedgwood Jasperware

Freschezza naif

Fiocchi di neve sulle stoviglie


© Rossana Radaelli-13.12.05

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Il prato su porcellana

Un manuale di decoro dedicato al disegno naturalistico e alle tecniche tradizionali

Ci sono molti libri di pittura su porcellana che insegnano a riprodurre la natura perchè è risaputo che fiori, animali e paesaggi sono spesso protagonisti di buona parte dei nostri decori. Sono pochi però i libri che si occupano delle forme più semplici della natura, come possono essere le erbe ed i piccoli insetti che animano la vita di un prato.

Questo volume di Margrit Marr provvede a colmare la lacuna e ci offre tutta una serie di esempi di come si possa ottenere una decorazione completa, raffinata e a volte anche preziosa, ricorrendo a soggetti solitamente ritenuti "minori" e quasi indegni di essere immortalati su porcellana.

Il segreto della riuscita del lavoro sta tutto nell'uso sapiente del pennino e nella dovizia dei particolari, che riescono a rendere ricco e persino opulento il decoro. Pochi sono i colori impiegati, visto che il vero protagonista resta il disegno, ma un disegno essenziale e pulito che non sarà difficile da copiare nemmeno per chi è alle prime armi.

Anche se è pensato per gli appassionati dei decori a pennino, questo libro può piacere a tutti perchè offre spunti originali interpretabili anche con altre tecniche (magari sostituendo il pennino con lo scroller) seppure va tenuto presente che è adatto sopratutto a chi sa esercitare pazienza e precisione!

Purtroppo il libro non è stato tradotto ed è disponibile solo nella lingua originale, il tedesco, tuttavia le spiegazioni teoriche sono molto ridotte e vertono principalmente sull'impasto dei colori e sull'attrezzatura della tecnica tradizionale, argomenti già noti a chi ha iniziato a dipingere la porcellana o comunque facilmente reperibili su altri libri....o su questa Guida! ;-) Per la trattazione pratica invece bastano le numerose fotografie passo-a-passo e i modelli da copiare.

Oltre che sul sito tedesco di Amazon, dove il prezzo è in Euro e senza dubbio si può risparmiare sulle spese di spedizione, il volume è reperibile anche sull'omonimo portale librario americano.

© Rossana Radaelli-02.05.07

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La gomma per l'oro

Anche se la decorazione con oro è solitamente affrontata dai più esperti, gli errori sono sempre in agguato!

Tutte le lavorazioni con oro, sia che si tratti di disegni a pennino che di ghirigori aggiunti a pennello, andrebbero affrontate solo dalla mano ben ferma di chi ha già una certa dimestichezza con la pittura su porcellana.

Le ragioni sono essenzialmente due: prima di tutto perchè eventuali errori si pagano cari -letteralmente!- e poi perchè l'oro è un materiale un po' subdolo e spesso è solo la cottura che mette in evidenza le sbavature prodotte cercando di apportare modifiche ad un tratto impreciso...

Per fortuna all'inconveniente si può rimediare, in tutto o in parte con questo provvidenziale utensile! L'aspetto è quello di una barretta di colore grigio od ocra costituita da materiale abrasivo:

Gomme per l'oro

Si usa strofinandola, dopo la cottura, sugli aloni grigiastri lasciati da residui di oro che si è cercato di asportare. Queste macchie sono invisibili a fresco ma riaffiorano inesorabilmente dopo il passaggio in forno! Se non sono troppo evidenti dovreste comunque riuscire ad eliminarle del tutto con la gomma.


© Rossana Radaelli-05.12.06

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Le damine di Lucy Frémy-Declume

Una decoratrice francese ha trasferito sulla porcellana il fascino della femminilità vittoriana

Il sito si chiama Passion Porcelaine & Patchwork e non lascia dubbi su quali siano i principali interessi artistici di Lucy Frémy-Declume! Lei stessa ce li spiega, dicendo di aver sempre manifestato una grande predisposizione per il disegno e la pittura e di ricordare con nostalgia la prima scatola di matite colorate, 24 pezzi della Caran d'Ache, che le fu regalata dal padre quando era bambina: le matite, naturalmente, si sono nel frattempo consumate ma pare che la scatola sia ancora gelosamente ed affettuosamente conservata!

E il patchwork? Lucy lo giustifica semplicemente col fatto di non essere capace di "starsene con le mani in mano" e di esserci arrivata a poco a poco dopo aver sperimentato cucito, ricamo e maglia...insomma, per dirla con le sue parole, l'aspirazione è quella di concretizzare con il colore e il contributo di vari supporti, le emozioni che si risvegliano davanti alla bellezza delle cose.

L'incontro con la pittura su porcellana è avvenuto in tempi relativamente recenti, nel 2002, ma Lucy non sembra risentirne tecnicamente: le sue pennellate sono dosate con maestria anche nei soggetti più difficili, come dimostra la giraffa dipinta su un posacenere, che trovate nella galleria dei lavori.

Personalmente mi sono piaciute le damine ottocentesche che animano uno dei servizi da tavola: piccola sfilata di moda del tempo che fu, dedicata ad un accessorio oggi ritenuto superfluo, il cappello, che rappresentava invece una fondamentale necessità per le nostre antenate.

Il vantaggio di visitare un sito europeo si rende poi evidente nel momento che ci viene voglia d'acquistare qualcosa: tutti i prezzi sono infatti in Euro e non ci sarà difficile calcolare quanto ci verrà a costare esaudire il nostro desiderio! ;-)

APPROFONDIMENTI

Passion Porcelaine & Patchwork

Le damine ottocentesche

La giraffa sul posacenere

© Rossana Radaelli-15.04.07

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Lezione d'equilibrismo

Quando l'oggetto da dipingere ha forma complessa o dimensioni al di fuori degli standard il decoratore è costretto a vere e proprie evoluzioni in punta di pennello...

Se dipingere un piatto non presenta particolari difficoltà, nemmeno per un principiante, la situazione si complica quando ci si appresta a decorare un vaso, soprattutto se di grosse dimensioni, oppure una scatolina dai bordi non pianeggianti o anche le piastrine in porcellana per gioielleria: tutti oggetti che non si possono maneggiare tanto agevolmente!
Vediamo allora come si possono trattare anche questi pezzi "difficili" in modo da renderne più semplice la decorazione.


Per i vasi e, in generale, per tutti gli oggetti cavi il trucco c'è e consiste nell'impugnare il pezzo dall'interno anzichè dall'esterno, infilando la mano destinata al sostegno direttamente dentro il vaso, se questo è di dimensioni medie, oppure aiutandosi con un supporto improvvisato da infilare nell'imboccatura se il vaso è più piccolo: potremmo usare un cucchiaio da cucina portato allo spessore giusto con qualche giro di Scottex.


I vasi di grandi dimensioni diventano troppo pesanti da sostenere con la mano: è opportuno in questi casi ricorrere alla torniella o, meglio ancora, a quei supporti girevoli usati come appoggio per gli apparecchi televisivi che hanno uno spessore di pochi centimetri e permettono di limitare l'altezza già elevata dell'oggetto.


Se poi vi riesce difficoltoso lavorare in verticale con il braccio a mezz'aria potete ricorrere ad un appoggio: qualche grosso libro impilato può essere sufficiente per i vasi medio alti, mentre per quelli più voluminosi basterà darsi un'occhiata in giro per scoprire che avete già in casa qualcosa di adatto: un fustino di detersivo, un portaombrelli, un seggiolino da spiaggia pieghevole.....sono solo alcuni dei sostegni che mi è capitato d'improvvisare!


I puristi della decorazione staranno già inorridendo ma.....perchè formalizzarsi se abbiamo trovato una soluzione pratica e comoda al problema?! ;-)


© Rossana Radaelli-17.07.06

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Le immagini della fantasia, dal 17/10 al 19/12 a Sarmede

E' in pieno svolgimento la XXVIII edizione della rassegna internazionale dedicata all'illustrazione per l'infanzia.....in che modo essa può interessare chi dipinge su porcellana?

A tutti i decoratori, tanto ai professionisti quanto a coloro che dipingono per svago, capita prima o poi di doversi confrontare con le tematiche infantili, anzi, non credo di sbagliare affermando che la nascita sia al primo posto (alla pari forse solo con le nozze) nella classifica degli eventi per i quali sono più richiesti i pezzi di porcellana personalizzata: targhe-ricordo, piatti per la pappa, bomboniere per il battesimo, tazze da colazione, cornici portafotografie...sono davvero tanti gli oggetti da decorare in occasione di un lieto evento!

Ecco dunque che, dopo aver riprodotto il personaggio cartoon del momento ed avendo già attinto a piene mani nel mondo di Bosco di Rovo o di Sara Kay, può capitare di trovarsi a corto d'idee.....è qui che ci vengono in soccorso i libri per l'infanzia, ricchi di poetici disegni facilmente trasformabili in modelli per ceramica!

Se avete occasione di transitare nella zona di Sarmede, in provincia di Treviso, non perdete l'opportunità di visitare la mostra Le immagini della fantasia, che raccoglie le opere di 120 artisti provenienti da ogni parte del mondo: sono esposti al pubblico, accanto alle tavole originali, anche i libri con esse illustrati ed è disponibile un catalogo della rassegna che potrà rappresentare un'ottima fonte d'ispirazione.

Fra le esposizioni collegate alla mostra due le sezioni speciali: la prima dedicata ad un ospite d'onore, che quest'anno è l'artista, italiana di fama internazionale, Beatrice Alemagna; l'altra, una rassegna tematica, che ha come protagoniste le Fiabe dal Brasile.

Per tutto il periodo della manifestazione il comune di Sarmede ha programmato un ciclo di eventi accompagnatori: letture animate, laboratori per bambini, incontri e spettacoli che fanno da corollario ad un'iniziativa già di per sè molto ricca, che rallegrerà il tempo libero di grandi e piccini.

APPROFONDIMENTI

Sarmede, il paese della fiaba


© Rossana Radaelli-15.11.05

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Un'altra rosellina

Ecco una variante alla rosellina classica che abbiamo imparato a fare nel tutorial precedente

Si tratta di un piccolo fiore "costruito" con le stesse pennellate che abbiamo già preso in considerazione: la differenza sta solo nel nucleo centrale che, eseguito in questo modo, conferisce alla rosa un aspetto più pieno e corposo.

Variante rosellina-step 01

Ecco come si presenta la rosellina finita: come vedete l'aspetto è un po' più "cicciotto" rispetto alle roselline classiche, sebbene le dimensioni siano le stesse!

Variante rosellina-step 2

Ed ecco il particolare ingrandito del nucleo centrale: invece che da cerchi concentrici è formato da piccole pennellate consecutive...

Variante rosellina-step 3

...si inizia con le due pennellate che delimitano la parte superiore del nucleo, dirette dall'alto verso il basso e dall'interno all'esterno...

Variante rosellina-step 4

...si prosegue con altre tre pennellate dall'alto verso il basso e a forma di virgola: si parte dall'interno, ci si allarga lateralmente e si torna di nuovo verso l'interno.

Variante rosellina-step 5

Con tre pennellate più grosse si completa il nucleo della rosa: da qui in poi si procede come per le roselline classiche.

© Rossana Radaelli-25.07.06

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Intramontabili perline

Infilare perline è uno dei passatempi più antichi eppure è anche uno di quelli che ha resistito meglio al trascorrere del tempo e delle mode

Sarà perchè non richiede una preparazione "artistica" particolare ma solo un minimo di fantasia e di buon gusto, sarà perchè solletica la vanità (non solo femminile!) di ostentare su di sè il prodotto della propria fatica, sarà perchè si accompagna a nostalgiche reminiscenze infantili di collanine realizzate con palline di plastica o di pastina tostata, sarà perchè l'attrezzatura che serve è limitata.....fatto è che l'hobby delle perline è una delle attività più seguite e diffuse.


E di perline da utilizzare ne esistono di tutti i tipi: quelle più tradizionali sono in vetro o in legno, ma ve ne sono anche in materiali pregiati, come le pietre dure e i metalli nobili, o insoliti, come il Cernit o il feltro.....avete già capito dove voglio arrivare? Bene, allora non perdiamo altro tempo e facciamo un giro per i siti che commercializzano le perline in porcellana...ne vedremo delle belle! ;-)


Ce ne sono per tutti i gusti!


D'ispirazione etnica


A forma di Matryoshka russa


Effetto cloisonne


Pietre finte ed Hello Kitty


Perle orientali...


Varietà di forme e colori


Cineserie in bianco e blu


Per essere "alternative"...


Qualche modello da copiare


...e se le fabbricassimo in proprio?!



© Rossana Radaelli-13.11.06

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La punta d'agata

Ricorda gli stilus degli antichi scribi questo attrezzo impiegato per elaborare i decori in oro

Tutti abbiamo appreso a scuola che gli scribi -gli stenografi dell'atichità!- erano soliti fissare gli appunti su una tavoletta spalmata di cera per mezzo di un'asticciola appuntita chiamata stylus, più o meno come noi facciamo con la penna su un blocco-note!


La punta d'agata somiglia molto a quell'arcaico bastoncino: è infatti costituita da un fusto in legno al quale è ancorata, tramite una ghiera metallica, una punta in pietra dura, l'agata appunto:



Punta d'agata per incisione sull'oro zecchino



Anche il principio di funzionamento è analogo a quello del suo primitivo precursore: si tratta infatti di usare l'estremità aguzza della punta per scalfire, dopo la cottura, la superficie coperta di oro zecchino per ricavarne disegni tono-su-tono.


Il costo elevato di questo attrezzo e la preziosità, anche dal punto di vista economico, della tecnica di decoro nel quale è utilizzato lo rende uno strumento d'elite, solitamente retaggio dei decoratori professionisti o degli hobbisti che abbiano già una certa esperienza.


© Rossana Radaelli-21.11.06

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Favorite e favoritismi

Sembra che il successo della manifattura di Sevres sia stato determinato dal capriccio della marchesa di Pompadour, amante prediletta del re di Francia e abile faccendiera di corte...

Quando nel 1738 fu fondata a Vincennes una fabbrica di porcellana a pasta tenera, nulla faceva presagire che entro di un paio di decenni sarebbe diventata il punto di riferimento per i decoratori dell'intera Europa. La neonata manifattura, infatti, non aveva particolari caratteri distintivi rispetto alle contemporanee fabbriche di porcellana sorte a seguito dell'impulso promosso da Meissen: gli oggetti allora prodotti erano per lo più copie di quelli provenienti dalla ormai famosa casa tedesca.

Nel 1756 però la fabbrica fu trasferita a Sevres, in un edificio non molto distante dal castello della Marchesa di Pompadour, discussa esponente dell'aristocrazia francese...nonchè favorita di re Luigi XV. Madame de Pompadour prese a cuore le sorti della manifattura, folgorata, si dice, dalla bellezza delle prime statuine in bisquit, un impasto ceramico privo di cristallina che assume un aspetto molto simile al marmo dopo la cottura.

Fu grazie all'influenza di questa intraprendente cortigiana che il re in persona, divenutone proprietario nel 1759, decretò il successo della fabbrica di Sevres grazie all'attuazione di apposite leggi mirate a farle ottenere il monopolio della porcellana francese.

Risalgono a questo periodo gli esempi più significativi della produzione di Sevres: oltre ai già citati gruppi plastici in bisquit, troviamo vasi, coppe, servizi di vasellame da tavola composti da innumerevoli pezzi, nell'osservanza di una tradizione tipicamente francese.

Gruppo plastico in bisquit

La decorazione è caratterizzata da fiori, uccelli esotici, paesaggi e scene bucoliche, il più delle volte circoscritti in medaglioni che risaltano su fondali blu, verde e rosa, colori così distintivi dello stile Sevres da aver conservato nel nome l'impronta del passato: ancor oggi infatti si parla di blu reale, verde di Sevres, rosa Pompadour!

Più tardivi ma non meno peculiari sono gli sfondi a piccoli motivi geometrici chiamati a cailloutè e a oeil de perdrix (a ciottolo o ad occhio di pernice) che fecero la loro comparsa dopo il 1770, quando la manifattura, a seguito del reperimento di un nuovo tipo di argilla, aveva appena iniziato la produzione di porcellana a pasta dura.

I colori dello stile Sevres

Meno felici per la fabbrica di Sevres furono gli anni successivi: dopo uno sprazzo di originalità con la cosiddetta decorazione a gioiello, che consisteva nell'applicazione di smalto a gocce e frammenti di porcellana, a simulare pietre preziose e perle, la manifattura conobbe un periodo di declino durante la Rivoluzione Francese che portò alla paralisi quasi totale della produzione.

Fu solo dopo il 1800 che le sorti della fabbrica si risollevarono, grazie alla scoperta di un nuovo composto a pasta dura, molto resistente e al tempo stesso molto malleabile, che consentì di orientare l'attività verso la fabbricazione di oggetti di grandi dimensioni ma eleganti per l'esiguo spessore, come i vasi in stile neoclassico che sono l'esempio più rappresentativo dello stile Sevres "moderno".

APPROFONDIMENTI

Blu, verde e rosa: i colori dello stile Sevres

Il marchio e le sue evoluzioni

Stampe commemorative

Le produzioni tardive

© Rossana Radaelli-10.10.06

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Sundus Al Ibrahim, versatilità ed impegno

Un'artista di origine saudita, apprezzata a livello internazionale non solo per le sue capacità ma anche per il suo impegno divulgativo

Cresciuta in una famiglia di stampo patriarcale, dove coesistevano in buona armonia tre generazioni diverse, Sundus Al Ibrahim ha avuto un'infanzia ed una giovinezza serene che hanno condizionato positivamente il suo modo d'intendere la vita e l'arte.


Trasferitasi in Canada nel 1990, con il marito e le due figliolette, ha portato con sè gli insegnamenti assimilati negli anni della sua formazione in Medio Oriente e l'influenza delle diverse matrici culturali avvicendatesi nel glorioso passato della sua terra: Sumeri, Assiri, Babilonesi, Arabi, Turchi...civiltà che hanno lasciato un'impronta durevole nei territori che hanno occupato e che sono diventate una suggestiva fonte d'ispirazione per le opere dell'artista.


Definire uno stile per Sundus Al Ibrahim è oltremodo arduo: i suoi dipinti spaziano dal classicismo più tradizionale all'astrattismo, dal manierismo tecnico dei decori di stampo europeo all'esuberanza espressiva della scuola americana, il tutto permeato dall'opulenza cromatica dei modelli mediorientali.


In poche parole Sundus sa rendere al meglio in molti campi e non stupisce il fatto che sia tanto lungo l'elenco delle manifestazioni, a livello mondiale, alle quali è stata invitata a partecipare nel corso degli anni!
Nel 2000 ha presenziato anche alla Convention Internazionale di Como e l'anno dopo si è piazzata al terzo posto nel Trofeo Meissen di Dresda...insomma un palmarès di tutto rispetto!


A parte ciò, il suo sito merita senz'altro una visita, perchè la Gallery è ricca di pezzi di pregio e l'insieme è ben organizzato e facilmente consultabile.
Nei link non poteva mancare un tributo alla collega e conterranea Lynn Al-Qahtani, già recensita in un precedente intervento di questa Guida.



APPROFONDIMENTI

Elite Porcelain Art

© Rossana Radaelli-02.04.07

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Aiuto: ho le dita troppo grosse!

A quanti di voi è capitato di pensarlo trovandosi alle prese con la decorazione del coperchio di un portapillole o di una piastrina per spilla?

Tranquilli: si tratta di una sensazione molto comune! Il fatto è che certi oggettini in porcellana sono così piccoli che non si sa proprio come tenerli in mano per decorarli e si finisce col confondere i ruoli di causa ed effetto attribuendo a Madre Natura delle colpe che non ha...


Effettivamente non è facile gestire questo tipo di supporto: per decorarlo dobbiamo fare in modo che la sua superficie sia perfettamente libera ed accessibile, cosa che ci preclude la possibilità di tenerlo con le dita perchè lo coprirebbero in parte; d'altra parte non possiamo nemmeno appoggiarlo semplicemente sul tavolo perchè si sposterebbe al tocco del pennello....che fare allora?


La soluzione è tanto banale quanto efficace e immagino che molti di voi l'abbiano già scoperta da soli.....per tutti gli altri ecco qui: basta ancorare la piastrina ad un rettangolo di cartoncino per mezzo di un pezzeto di nastro adesivo ripiegato su sè stesso, in questo modo potremo tenere in mano il cartoncino e non direttamente la piastrina e, alla fine del decoro, basterà esercitare una leggera pressione con la lama della spatola per staccare la porcellana dal supporto in cartone.


Nel caso di oggettini un po' più pesanti potremo sostituire lo scotch con un pezzetto di quelle gommine adesive malleabili in vendita nei colorifici.
Vi sconsiglio invece il biadesivo perchè, anche se la funzionalità è la stessa, è difficoltoso riuscire a staccarlo a fine lavoro.


© Rossana Radaelli-20.07.06

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