L'arte di Jeamin Seung

Parla coreano ma non ha bisogno d'interpreti per essere capita...

Quante volte abbiamo sentito dire che l'espressione artistica è una sorta di linguaggio universale che varca i confini logistici e culturali per ravvicinare i popoli....ebbene il concetto mi si è ripresentato alla mente quando sono capitata -per un fortuito caso!- nel sito di quest'artista coreana.


Solo i titoli delle varie sezioni sono accompagnati dalla relativa traduzione in inglese, tutto il resto è scritto in forma di ideogrammi, molto accattivanti ma impossibili da comprendere per la maggior parte di noi!


Nonostante ciò non ho avuto difficoltà a muovermi tra le varie pagine e, accedendo alla Gallery, mi si è spalancata la porta sul fantastico mondo di Jeamin fatto di grazia, leggerezza ed estrema precisione.


Ho potuto vedere una grande quantità di opere molto ben realizzate, dalle quali traspare il perfetto connubio tra il tradizionale rigore della Scuola di Meissen, alla quale l'artista si ispira, e la serena pacatezza dello spirito orientale.


Non potevo mancare di segnalarvi questo spazio...mi auguro che possiate trovare la visita altrettanto gradevole quanto l'ho trovata io!


APPROFONDIMENTI

Jeaminart


© Rossana Radaelli-22.04.08

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Manutenzione dei pennelli nella pittura ad olio molle

Qualche consiglio per ottenere il meglio dai vostri strumenti di lavoro

Contrariamente a quanto avviene per altre tecniche di pittura, nelle quali il pennello è impiegato semplicemente intingendolo nel colore, nella decorazione ad olio molle su porcellana è importante seguire alcune norme preventive sia per quanto riguarda la manutenzione delle setole sia per la modalità di caricare il colore.


Poichè l'olio molle ha, al tempo stesso, la funzione di medium e di solvente è necessario usarlo anche per tutte le operazioni di pulizia dei pennelli. Considerato però il maggior costo dell'olio rispetto alla comune trementina sarebbe davvero dispendioso usufruirne, come si farebbe con quest'ultima, riempiendo un bicchiere per poi sciacquarvi i pennelli!
Otterete lo stesso risultato mettendone su un piattino una piccola quantità nella quale intingerete la punta del pennello muovendola ripetutamente, in modo da far staccare il colore dal pelo; se cambierete spesso l'olio e terrete il manico del pennello perpendicolare al piatto ruotandolo in modo da allargare bene le setole, otterrete una pulizia completa...ed economica!


Ricordatevi inoltre di tenere il pelo dei pennelli intriso d'olio anche quando essi vengono riposti alla fine del lavoro: oltre a conservarli in buono stato più a lungo, questo accorgimento serve a predisporre il pennello per la fase di decorazione la cui riuscita può essere compromessa da un pennello troppo asciutto.
Per evitare che il manico del pennello si unga d'olio, anzichè riporlo nel consueto bicchiere con la punta in sù potrete ricorrere ad una scatola con coperchio, sul fondo della quale metterete un foglio di scottex.


Al momento del bisogno il pennello va nuovamente passato in un bagno d'olio: potete usare ancora il metodo del piattino, facendo impregnare bene il pelo allargandone le setole e ruotandole nel medium, dopodichè eliminate l'olio superfluo appoggiando la punta del pennello su un panno-carta e premendovi sopra con un altro pezzetto di panno...in realtà i decoratori professionisti sono soliti usare il dito medio per spremere via l'eccesso di medium, ma non a tutti piace sentirsi le dita unte.


Se avete operato correttamente ora le setole del vostro pennello si presentano come una massa uniforme e compatta, perfettamente allineate in cima a costituire una linea diritta e sottile: siete pronti per iniziare a dipingere!


© Rossana Radaelli-12.10.06

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Art Nouveau Design

Ovvero lo stile Liberty ripreso e semplificato per renderlo adatto ad essere riprodotto su porcellana

Il movimento artistico dell'Art Nouveau, che si diffuse in molti paesi europei ed in America tra il finire dell'Ottocento ed i primo decennio del Novecento era nato come reazione alla concezione dell'arte rigida ed accademica alla quale veniva opposta una nuova estetica naturalistica.


Si presentò con nomi differenti nei vari paesi: Art Nouveau in Francia, Liberty in America, Floreale in Italia, Modern Style in Inghilteraa, Jugendstil in Germania, Sezession in Austria....tanti appellativi diversi per definire un unico stile che, ispirandosi all'armoniosa asimmetria delle forme vegetali ed animali, fu caratterizzato dalla rappresentazione della realtà raffinatamente distorta nell'imitazione della natura.


Un impulso particolare ebbe dall'Art Nouveau anche la grafica cartellonistica, sino ad allora ritenuta un arte minore, grazie all'opera di pittori ed illustratori come Mucha, Grasset, Beardsley, che ci hanno lasciato opere così raffinate da farci dimenticare che, in fondo, si trattava solo di manifesti pubblicitari!


Ed è appunto il lavoro di tali artisti che Ed Sibbett ha ripreso e semplificato per realizzare le 39 tavole che costituiscono questo libro della Dover Publications: sono tutti disegni al tratto, alcuni anche a colori, che rappresentano degli ottimi modelli per le tecniche a pennino.


Il costo contenuto del volume, l'affidabilità della casa editrice e la possibilità di reperirlo anche su siti italiani ne fanno un acquisto appetibile per tutti gli amanti delle tecniche tradizionali.


APPROFONDIMENTI

Il sito ufficiale americano


© Rossana Radaelli-23.05.07

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Accorgimenti per un buon delineo

Un bel lavoro a pennino è alla portata di tutti! Basta seguire poche regole e conoscere il sistema per rimediare ad eventuali errori...

L'opera migliore non la ottiene chi ben comincia ma colui che persevera...sembra l'abbia detto Leonardo Da Vinci ed è un concetto che ben si adatta alla tecnica a pennino: seguite questi pochi consigli e ricordate che con un po' d'allenamento i risultati arriveranno!


Tenete la cannuccia in modo che la punta del pennino sia quasi perpendicolare alla superficie, tiratela sempre verso di voi, se necessario cambiando posizione all'oggetto e sollevatela solo alla fine di ogni linea per evitare segni di giunzione.


Ricordatevi di pulire spesso il pennino con un panno inumidito: i grumi di colore che si formano sulla punta sono spesso gli unici responsabili della discontinuità del tratto!


Se l'insicurezza vi fa tremare la mano ricorrete ad un sostegno: nel caso di decoro su un piatto potrete usare una riga appoggiata di traverso sul piatto stesso, mentre per vasetti o tazze (all'inizio è meglio tenersi alla larga da pezzi più complessi!) servitevi di un grosso libro posto accanto all'oggetto, sul quale appoggerete la mano che impugna la penna.


Se, nonostante l'impegno non riuscite ad evitare le sbavature non preoccupatevi, si possono eliminare con un pennellino inumidito: intingete il pennello nel diluente (nella trementina nel caso del delineo oleoso, nell'acqua per il delineo idrosolubile) scolatelo su un panno e poi passatelo sulla parte di decoro da cancellare strofinandola delicatamente. Risciacquate il pennello e ripetete l'operazione sino alla completa scomparsa del difetto.


Buon lavoro! :-)


© Rossana Radaelli-12.05.06

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Restauro casalingo: i primi passi

Quando si affronta un'attività nuova è bene fornirsi per tempo di tutta l'attrezzatura necessaria...

Nel caso del restauro gli accessori veramente indispensabili sono pazienza e buona volontà.....oltre, naturalmente, a qualche prodotto di bricolage che prenderemo in considerazione di volta in volta. A parte i primi due ;-) sono tutti materiali comunemente reperibili nei colorifici o nei centri di fai da te.

Graffi e crepe sono i danni che più frequentemente colpiscono gli oggetti in materiale ceramico, per fortuna però sono anche quelli più facili da rimediare: se il graffio non è profondo di solito basta "lisciarlo" con della carta vetrata a grana fine, se invece abbiamo a che fare con una crepa è meglio usare dello stucco bianco allungato con un po' di vinavil, in modo che abbia una consistenza morbida. Lo si stende con il pennello cercando di farlo penetrare nella crepa, lo si lascia asciugare e quindi si scartavetra per levigarne la superficie.

Io trovo che lo stucco pronto sia molto pratico ma se avete già in casa del gesso in polvere potete usare quello, ricordandovi che oltre all'acqua dovrete aggiungere all'impasto anche il vinavil, che favorisce l'adesione sulla superficie ceramica.

Anche le sbeccature possono essere riparate con il comune stucco murale, che va steso con la spatola cercando di ricostruire il pezzetto di ceramica mancante. In questo caso quindi è meglio che il prodotto abbia una densità maggiore. Poichè in fase d'asciugatura lo stucco si ritira e perde volume, sarà probabilmente necessario ripetere più volte l'operazione fino a riempire definitivamente la cavità, lisciando con carta vetrata tra una fase e l'altra.

Volendo si può anche colorare lo stucco con un po' di tempera per renderlo più simile alla tonalità della zona in cui viene applicato (ricordatevi però che il colore cambia dopo l'asciugatura, quindi fate prima qualche prova!)

© Rossana Radaelli-06.09.06

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Sylvia Thomson, artista "cum laude"

Una decoratrice ed insegnante che può vantare un curriculum davvero degno di nota

C'è chi all'arte si dedica d'impulso, seguendo l'ispirazione del momento, e chi invece preferisce intraprendere un lungo apprendistato per acquisire tutte le competenze tecniche che la disciplina artistica richiede.
Sono due modi diversi, entrambi validi, di affrontare la stessa situazione e la preferenza per l'uno o per l'altro dipende principalmente dal carattere individuale.


Sylvia Thomson ha scelto il secondo metodo, quello più laborioso, e la sua costanza è stata premiata: la lista degli attestati di appartenenza alle varie associazioni internazionali di decorazione è una delle più complete che mi sia capitato di vedere girando per la Rete!


Arrivata in Canada, dalla natia Inghilterra, negli anni '60, la Thomson ha sempre dimostrato una spiccata predisposizione per il disegno e la pittura: pensate che, invece di limitarsi a leggere alla sua bambina le tradizionali fiabe infantili, come farebbe una qualsiasi altra mamma, Sylvia giele ridisegnava tutte a fumetti!


Al di là dei riconoscimenti ufficiali che ha conseguito nel tempo, visitando il suo sito ed ammirando gli esempi del suo lavoro si ha la netta sensazione di aver a che fare con una persona che sa il fatto suo e che mette giustamente in mostra la tecnica appresa grazie agli studi con i principali maestri americani e brasiliani.


Forse ne risente un po' lo stile, che non ha connotati particolari: i dipinti di Sylvia assomigliano a quelli di decine di altri decoratori che dipingono con le stesse procedure ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo non è un difetto per chi si dedica, da anni, principalmente all'insegnamento!


APPROFONDIMENTI

Sylder Studio, l'atelier dell'artista


© Rossana Radaelli-21.06.07

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I bambini ci guardano...

...e spesso cercano d'imitarci: non neghiamogli la possibilità di sperimentare un'attività così gratificante e formativa come la pittura su porcellana!

Sono stati consumati fiumi d'inchiostro -sia materiale che virtuale!- per spiegare l'importanza dell'espressione artistica nell'evoluzione educativa dei nostri "cuccioli".

Personalmente non ho la competenza necessaria ad affrontare l'argomento dal punto di vista scientifico però, come tante altre mamme, ho verificato nella pratica quanto sia importante per i piccoli poter dar libero sfogo alla loro fantasia pasticciando con pennelli e colori.

Se poi in famiglia c'è già un adulto o un fratello maggiore che dipinge, entra in gioco anche un forte stimolo psicologico, che spinge il bambino a imitare i gesti di chi è più grande...per sentirsi più grande a sua volta.

Ecco dunque che se la mamma, il papà, la nonna....o qualsiasi altro adulto che il bimbo conosce e frequenta sono soliti decorare la porcellana, è molto probabile che prima o poi ci si trovi a dover affrontare la fatidica richiesta del "voglio farlo anch'io!"... Come comportarsi in questo caso?

Molti sono convinti che la pittura su porcellana non sia adatta ai bambini, un po' per l'oggettiva laboriosità che richiede la preparazione dei colori e un po' per il presunto rischio alla salute legato all'inalazione accidentale della polvere di colore.

Io credo tuttavia che con il ricorso ai colori in godet e con un minimo d'attenzione ci si possa mettere al riparo da qualsiasi inconveniente, regalando così ai nostri figli o nipoti la possibilità di sperimentare un'attività fra le più appaganti.

Avete notato quanto sono orgogliosi e soddisfatti i nostri artisti in erba quando appendiamo alle pareti di casa un loro disegno? Immaginatevi dunque che gioia sarebbe per loro poter bere il latte in una tazza che hanno dipinto da soli!

APPROFONDIMENTI

Idee facili facili da copiare

© Rossana Radaelli-20.06.06

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Regolo per spicchiatura

Così come il filettatore, del quale può essere l'ideale completamento, esso è utilizzato soprattutto da chi deve lavorare spesso sui piatti

Il regolo da spicchiatura serve infatti, come rivela il suo nome, a suddividere in spicchi un piatto o una piastra, in modo da ottenere zone regolari nelle quali effettuare la decorazione.

E' costituito da un cartoncino sul quale sono disegnati cerchi concentrici divisi in settori che rappresentano porzioni di circonferenza: 1/3, 1/4, 1/5, etc...

Regolo per spicchiatura

Basta appoggiare il piatto capovolto sul regolo, cercando di farne coincidere il bordo con uno dei cerchi presenti, poi si fanno dei segni con la matita litografica in corrispondenza delle suddivisioni previste: su quelle contrassegnate con 1/3 se si desidera suddividere il piatto in tre settori, su quelle contrassegnate con 1/4 se si desidera dividerlo in 4 settori....e così via.

In questo modo si può ottenere una divisione molto regolare in maniera facile e veloce, senza dover ricorrere al compasso o a calcoli complicati.

Se poi avetedifficoltà a reperire in commercio il regolo da spicchiatura potete trovarne negli APPROFONDIMENTI una copia in dimensioni reali da scaricare e stampare, ridimensionandolo a piacere. Eventualmente potrete anche farlo plastificare così durerà più a lungo e non correrà il rischio di sporcarsi.

APPROFONDIMENTI

Il regolo da scaricare

© Rossana Radaelli-07.06.06

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Restauro casalingo: le premesse

Il buon senso ci dovrebbe dissuadere dall'avventurarci senza esperienza in un'attività così specialistica come il restauro della porcellana...

E sicuramente, se fossimo i facoltosi proprietari di un vaso Ming del XIV° secolo andato in frantumi, non avremmo dubbi sull'opportunità di rivolgerci ad un restauratore professionista...
Ma se ciò che si è rotto è una vecchia bomboniera oppure un piatto decorato da noi o il regalo ricevuto da una persona cara, tutti beni di grandissimo valore affettivo ma di scarso o nullo valore venale?
Che dite, non vale la pena, in questo caso, di provare ad arrangiarci da soli?!


In fondo ci viene richiesta soltanto una certa dose di pazienza e possiamo sopperire all'impreparazione tecnica prima di tutto con la consapevole determinazione a "salvare" il nostro prezioso oggetto e poi con qualche consiglio pratico di chi ha già sperimentato in questo campo....vale a dire la vostra guida di pittura su porcellana! ;-)


Per comodità possiamo dividere in quattro gruppi i danni nei quali possono incorrere i prodotti ceramici: crepe e graffi, sbeccature, rotture nette ed abrasione del decoro; si tratta però di una distinzione meramente teorica perchè lo stesso manufatto può presentare più di un tipo di difetto (se non addirittura tutte e quattro insieme!).


Ed ora che li abbiamo classificati, vedremo nei prossimi interventi come porre rimedio a questi guai, tenendo comunque presente che cercheremo di restituire all'oggetto il suo aspetto originario ma che difficilmente potremo recuperarne anche la funzione.


Prima però è meglio mettere in guardia i restauratori di mestiere affinchè si tengano alla larga: potrebbero non approvare i miei metodi poco ortodossi!


© Rossana Radaelli-30.08.06

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Marchi D.O.C.

Si può parlare di denominazione d'origine controllata anche per il marchio di una manifattura di porcellana?

Si potrebbe dire di sì, visto che le fabbriche di porcellana, sin dall'antichità, sono sorte spesso nei pressi di territori ricchi delle materie prime idonee, soprattutto caolino, e sono quasi sempre identificate con il nome del paese in cui risiedono: si parla infatti di porcellane di Capodimonte, di Meissen, di Sevres....

Capita più raramente che il nome della manifattura sia legato a quello del fondatore o del proprietario, così che riconoscere un marchio di porcellane significa, il più delle volte, risalire al luogo nel quale esse sono state prodotte.

E se volessimo fare il contrario? Se volessimo trovare tutti i marchi di ceramiche o porcellane che sono presenti in una determinata regione? E' un quesito che si devono essere posti anche i gestori di questo interessante sito, dove i marchi delle ceramiche italiane sono stati scrupolosamente classificati in base alla regione d'origine.

Provate a controllare se, fra quelli che conoscete della vostra zona, ci sono tutti: basta cliccare sulla cartina dell'Italia per veder apparire la rappresentazione grafica dei diversi marchi presenti nella regione selezionata. Se poi ne mancasse qualcuno si potrà provvedete a segnalarlo affinchè venga inserirto!

APPROFONDIMENTI

I marchi delle porcellane italiane

© Rossana Radaelli-05.04.07

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