Quale pelo per il pennello?


I pennelli possono essere fatti con pelo di vario genere, sia naturale che sintetico, ed è bene conoscere le caratteristiche che li distinguono per imparare ad usarli in maniera ottimale

Vi presentereste in spiaggia indossando scarponi chiodati e tuta da sci? Certo che no! Tagliereste una bistecca con la motosega? Naturalmente no...e potrei continuare all'infinito con questi esempi di assurdità per arrivare alla conclusione che ogni situazione va affrontata con il corredo giusto, si tratti esso di un abito o di un utensile da lavoro.
Nello stesso modo si può dire che ogni tecnica pittorica va intrapresa con il pennello adatto, sia per la riuscita dell'opera che per la consapevolezza delle nostre capacità...eh sì, perchè se pur usando gli attrezzi migliori non otterremo i risultati sperati sapremo che è solo colpa nostra (ciò non sarà gratificante ma ci spronerà a migliorare!) ;-)

Fatte queste premesse, esaminiamo ora in dettaglio i più comuni tipi di pelo impiegati nella fabbricazione dei pennelli, con particolare riferimento a quelli che si usano nella pittura su porcellana.
Una prima sommaria distinzione potrebbe essere fatta tra pelo naturale e pelo sintetico, anche se occorre dire che ormai vengono prodotti pennelli in pelo sintetico così ben fatti da essere praticamente indistinguibili da quelli in pelo naturale (persino nel prezzo!). Inoltre nel catalogo di alcune aziende è possibile trovare pennelli costituiti da un mix di peli, sia naturali che sintetici, così da sfruttare al meglio le caratteristiche di entrambi.



Il pelo sintetico è più resistente all'usura del pelo naturale ed è -o dovrebbe essere!- più economico, tuttavia non è ancora riuscito a vincere la diffidenza dei decoratori abituati da sempre a lavorare con il pelo naturale.
In effetti i primi pennelli in fibra sintetica, prodotti una cinquantina di anni fa come conseguenza dell'invenzione del Nylon, erano costituiti da filamenti di spessore uniforme da un capo all'altro, mentre il pelo naturale si assottiglia dalla base alla cima e permette di ottenere pennelli corposi ma a punta affusolata. E' appropriato il paragone, che si trova in un catalogo dell'azienda tedesca Da Vinci, dove quelle primitive fibre di Nylon vengono assimilate a matite non temperate!

Successivamente però le metodologie di produzione si sono affinate ed oggi, come già detto, i pennelli sintetici sono equiparabili a quelli in pelo naturale, purchè siano di buona qualità, come quelli in fibra Toray, particolarmente sottile, elastica e resistente.




Nella pittura su porcellana i pennelli sintetici trovano l'impiego ideale in tutte quelle tecniche che risulterebbero altrimenti particolarmente "stressanti" sul pelo naturale, come ad esempio le lavorazioni con oro e lustri metallici che, a causa della natura chimica dei materiali impiegati, hanno un effetto particolarmente aggressivo sul pelo.

La disponibilità di pennelli sintetici di misure e forme svariate ne consente tuttavia l'utilizzo anche in tutte le altre tecniche di pittura:



Prossimamente prenderemo invece in esame le caratteristiche distintive dei diversi tipi di pelo naturale e vedremo di far luce sull'oscura terminologia che che li identifica...scoprendo che che tutti quei nomi spesso sono solo sinonimi dello uno stesso tipo di pelo!



© Rossana Radaelli-17.07.11