La pittura ad olio molle su porcellana è una tecnica relativamente recente e forse non tutti sanno che la metodica esecutiva è molto differente da quella impiegata nelle tecniche tradizionali
Non si tratta infatti di usare semplicemente un medium diverso ma di procedere al decoro atraverso tappe diverse, che sono condizionate proprio dal mezzo impiegato e sono determinanti per la riuscita del lavoro. A dispetto dunque dell'apparente spontaneità del risultato finale, anche questo tipo di pittura, come tutte le tecniche di decorazione su porcellana, richiede una accurata pianificazione teorica per essere messa in pratica!
Il primo ostacolo che si trova ad affrontare il neofita dell'olio molle, e questo vale anche per chi abbia alle spalle una precedente esperienza di decorazione tradizionale, è la maggiore difficoltà a far aderire il colore sulla superficie ceramica a causa delle proprietà intrinsiche del medium che rendono più scivoloso l'impasto. A ciò si rimedia con la stesura di un fondo di base in tinta neutra che facilita l'attecchimento delle successive pennellate del decoro: solitamente si usa il color avorio che non ha incompatibilità chimica con le altre tinte e non ne compromette il risultato cromatico.
Anche il modo di stendere il fondo deve seguire una precisa metodica: dopo aver abbozzato il disegno con la matita vetrografica, se ne riempie tutta la superficie di contorno con l'avorio, che va steso con pennellate corte e incrociate, a pressione diversificata. Ad una prima serie di tocchi piatti -con pennello appoggiato per i suoi due terzi- che hanno il compito di depositare il colore, fa seguito, la spolveratura, che serve ad uniformare il colore e che viene eseguita con passaggi trasversali della punta del pennello, impugnato nella parte terminale del manico affinché il tocco sia più leggero. Alcuni decoratori sono soliti definire questo duplice movimento incrociato come effetto trama-ordito perchè ricorda l'incrociarsi dei fili in un tessuto.
Dopo aver completato il riempimento del fondo sul contorno del disegno è necessario effettuare la stessa operazione per l'interno del decoro: in questo caso la procedura è la stessa e cambierà soltanto il colore impiegato, che sceglieremo di tinta analoga al decoro finale ma un po' più chiaro. Ne basterà una sola tonalità per i particolari meno rilevanti, ad esempio per le foglie in una composizione floreale, ne occorreranno invece almeno due varianti per gli elemeti più importanti del dipinto, ad esempio i fiori o i frutti: una tinta più chiara a riempire le zone in luce, l'altra più scura per le zone in ombra. Guardate come si presentava nella sue prime fasi di lavorazione uno dei piattini con frutta della mia Gallery:
Sarà su questo abbozzo in tinte tenui, che appare come una fotografia sfuocata, che si svilupperà la successiva fase della decorazione.
© Rossana Radaelli-04.10.06