Modellazione: le due fasi di cottura

Sono quelle che trasformano il fragile manufatto che abbiamo modellato in una vera statuetta di porcellana

Anche se per molti di noi, che non possiedono un forno proprio, cuocere il pezzo significa solo delegare ad altri tale mansione, credo tuttavia che sia opportuno sapere di cosa si stia parlando...non foss'altro che per evitare di mostrarsi del tutto sprovveduti di fronte a chi si farà carico dell'operazione! ;-)


Comunque, tanto che si provveda personalmente alla cottura o che la si affidi a terzi, la prima cosa da tener presente è che l'oggetto non cotto è fragilissimo e va maneggiato con molta delicatezza.
Questo fatto è tanto più determinante se la statuina va portata a cuocere fuori di casa, ricordiamoci dunque di imballarla bene, ricorrendo preferibilmente a contenitori di piccole dimensioni e comunque adeguati alla grandezza del manufatto.


Poichè sarà abbastanza improbabile riuscire a trovare per tutti gli oggetti un recipiente su misura, dovremo cercare di colmare gli spazi tra la statuetta e le pareti del contenitore con un materiale da imbottitura: ideale la gommapiuma recuperata da un vecchio cuscino o, in mancanza di meglio, anche dello Scottex appallottolato.


La prima cottura o biscottatura deve avvenire ad una temperatura di circa 1000° e trasforma il modellato asciutto, di colore grigiastro, in una statuetta di candido biscotto.
Essa è ancora abbastanza fragile e con superficie opaca ma dopo la smaltatura, che affronteremo in un altro intervento, e la seconda cottura a 1250° l'oggetto assumerà finalmente la consistenza solidissima e l'aspetto lucente propri della porcellana.


© Rossana Radaelli-22.02.07