Azulejos, fascino moresco

Un fenomeno d'importazione che ha avuto inizio nel XV° secolo e si è radicato nella tradizione locale sino a diventare il segno distintivo di un intero paese

Gli azulejos, piastrelle quadrate di ceramica dipinta, sono giunte in Portogallo al seguito delle invasioni dei Mori: il loro nome deriva dall'arabo al zuleique che significa "pietra levigata".
Erano costituite da argilla plasmata a mano e lasciata seccare al sole, che veniva in seguito decorata e smaltata, attraverso un procedimento molto lungo che comportava due cotture ad alta temperatura.


Il loro aspetto più tipico è quello della mattonella policroma, anche se l'influenza più tardiva delle ceramiche olandesi ha originato una vasta produzione collaterale in bianco e blu.
Sembra che la dimensione standar di 14 cm per lato non sia fortuita ma dettata da considerazioni di natura scaramantica: per formare un metro quadro occorrono infatti 7 file di 7 piastrelle e il numero sette è da sempre considerato "magico" dalla supersitizione popolare!


In origine gli azulejos erano dipinti con motivi geometrici ed accostati, su pavimenti e pareti domestici, in modo da formare disegni elaborati che simulavano la presenza di tappeti o tappezzerie; successivamente si diffusero anche all'esterno delle abitazioni e furono impiegati per rivestire le facciate di edifici e chiese componendo raffigurazioni complesse di carattere mitologico, bucolico e religioso.


Lisbona, la capitale, è l'esempio più noto di questo stile di decorazione del quale comunque si trovano testimonianze nell'intero paese. Tutto ciò che si prestava, infatti, è stato rivestito con le piastrelle: case, chiese, terrazzi, conventi, edifici pubblici, stazioni, piscine...e il Portogallo è oggi come una grande mostra permanente a cielo aperto!


APPROFONDIMENTI

Il Museo Nazionale degli Azulejos

Galleria in bianco e blu

Ceramiche come poster


© Rossana Radaelli-04.07.06