Restauro casalingo: le premesse

Il buon senso ci dovrebbe dissuadere dall'avventurarci senza esperienza in un'attività così specialistica come il restauro della porcellana...

E sicuramente, se fossimo i facoltosi proprietari di un vaso Ming del XIV° secolo andato in frantumi, non avremmo dubbi sull'opportunità di rivolgerci ad un restauratore professionista...
Ma se ciò che si è rotto è una vecchia bomboniera oppure un piatto decorato da noi o il regalo ricevuto da una persona cara, tutti beni di grandissimo valore affettivo ma di scarso o nullo valore venale?
Che dite, non vale la pena, in questo caso, di provare ad arrangiarci da soli?!


In fondo ci viene richiesta soltanto una certa dose di pazienza e possiamo sopperire all'impreparazione tecnica prima di tutto con la consapevole determinazione a "salvare" il nostro prezioso oggetto e poi con qualche consiglio pratico di chi ha già sperimentato in questo campo....vale a dire la vostra guida di pittura su porcellana! ;-)


Per comodità possiamo dividere in quattro gruppi i danni nei quali possono incorrere i prodotti ceramici: crepe e graffi, sbeccature, rotture nette ed abrasione del decoro; si tratta però di una distinzione meramente teorica perchè lo stesso manufatto può presentare più di un tipo di difetto (se non addirittura tutte e quattro insieme!).


Ed ora che li abbiamo classificati, vedremo nei prossimi interventi come porre rimedio a questi guai, tenendo comunque presente che cercheremo di restituire all'oggetto il suo aspetto originario ma che difficilmente potremo recuperarne anche la funzione.


Prima però è meglio mettere in guardia i restauratori di mestiere affinchè si tengano alla larga: potrebbero non approvare i miei metodi poco ortodossi!


© Rossana Radaelli-30.08.06